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Articoli e interviste su sciamanesimo e tensegrità Articoli e interviste su sciamanesimo e tensegrità

Presenze intrusive e possessive in sogno o nel viaggio sciamanico: come riconoscerle, difendersi o aiutarle - di Luciano Silva

Come gestire l’incontro con presenze ambigue in sogno o in altri stati non ordinari di coscienza

24/06/2022

“Chi è capo ci sia ponte”.

Antico detto indoeuropeo. 
 

"Vocatus atque, non vocatus deus aderit"

Oracolo di Delfi agli spartani

 

Durante stati di sogno o sciamanici di coscienza possiamo incontrare diverse entità spirituali, entità di luce che provengono da piani superiori ma anche entità oscure da livelli inferiori (da non confondere o relazionarle con il mondo di sopra o di sotto).

Entrare in uno stato di sogno o in un viaggio sciamanico senza priva aver ripulito lo spazio, sé stessi (e le persone con le quali stiamo condividendo l’esperienza)  può facilitare l’incontro con spiriti di bassa energia. Essi possono mentire, imbrogliare, rubare, esattamente come fanno le persone ordinarie nel nostro mondo.

Molta confusione viene oggi anche da spiritismo di bassa lega, intendo pratiche occulte da parte di pseudo maghi o dilettanti dove si chiamano gli spiriti senza schermarsi o proteggersi (e proteggere le persone attorno) dalle intrusioni di entità malevole a caccia di qualcosa. Ho assistito a diversi raduni neo-pagani nel mio passato dove venivano invocate entità senza la dovuta precauzione, con risultati talvolta drammatici da parte del “mago” o anche di alcuni presenti. In termini sciamanici, è un invito alla possessione e al vampirismo psichico. Nessun operatore spirituale serio aprirebbe il contatto con gli spiriti senza prima aver protetto l’ambiente, ripulito le persone all’interno, chiamato gli spiriti alleati a protezione dello spazio. Ho notato che la quasi totalità delle persone che ha cercato aiuto sentendosi “posseduta” da una entità ha praticato forme di occultismo, magia o esoterismo senza la dovuta preparazione. Ecco l’importanza in qualsiasi lavoro spirituale di restare sempre radicati e connessi ai propri spiriti alleati per proteggere sé stessi e le persone, se ve ne sono, che stanno condividendo con noi l’esperienza. Si deve monitorare sempre cosa entra ed esce dallo spazio, i movimenti generati dai partecipanti all’interno e gli spiriti che arrivano con i loro messaggi o le loro richieste.

Nel viaggio sciamanico così come nel sogno, potreste incontrare queste entità che vi possono lasciare in uno stato di confusione, senza energia, privati del vostro potere personale. È dunque importante riconoscere che cosa si nasconde dietro l’apparenza, dietro la maschera o il travestimento con cui si presenta una entità in quanto quasi sempre (in sogno è cosi) non appaiono come ce l’aspettiamo o come vorremmo che fossero. Per questo motivo occorre ampliare la nostra visione per andare oltre l’apparenza e il mascheramento, oltre la forma con la quale si presentano, per comprendere se si tratta di uno spirito alleato che vuole mostrarci qualcosa oppure una entità ingannevole. Come dicevano gli antichi greci, gli dèi amano andarsene in giro mascherati, e dunque dobbiamo coltivare il discernimento per comprendere se ciò che ci sta facendo visita è una divinità giunta per condurci verso l'evoluzione o al contrario è una forma predatoria a caccia di energia, come recita il titolo di un famoso film, ricordiamoci che "il diavolo veste Prada".  Ho visto casi di persone alle prese con defunti che in sogno si erano mostrati come parenti prossimi del sognatore, ma avevano lasciato il sognatore in uno stato confusionale, psicologicamente dissociato. Nel viaggio sciamanico ho visto che dietro a quei defunti in realtà vi fossero rapitori di anime, altri defunti che avevano perso l’anima nel decesso e si erano impossessati dell’anima del caro estinto. Avevano praticamente rapito, nel momento del decesso, il corpo energetico al parente defunto impedendo alla sua anima di andare verso la luce “dirottandola” verso di loro. Occorre dunque essere convinti che i contatti con gli spiriti non sono illusioni o prodotti dalla psiche umana, come vuole una certa “psicologizzazione” dello sciamanesimo oggi di moda, ma sono reali.

Ma come allora fidarsi? Di chi fidarsi? Qui alcuni consigli basilari per comunicare con gli spiriti e comprendere cosa si nasconde dietro alla loro maschera, di cosa dubitare o sospettare nel caso in un sogno o in uno stato non ordinario di coscienza, ad esempio in un viaggio sciamanico o in una meditazione profonda o in uno stato di reverie, appaiono entità sconosciute.

1. Identificare l’entità.

Chiedere il nome o usare tutti i mezzi o le strategie a disposizione per identificarlo. Insistere su questo punto, cercare di identificare chi o cosa è, di quale entità si sta trattando. Nel caso, fatevi accompagnare da uno spirito alleato e chiedete a lui se potete fidarvi o meno.

2. Evitare il contatto con una entità che comunica con un linguaggio dominante o sottomesso (questo anche con individui nella realtà ordinaria..).

Promesse astronomiche ed esagerate finiscono sempre male. In sogno o nello stato di veglia, impedite a voi stessi di cadere nel bullismo o di esserne vittime. La manipolazione è lo strumento principale dei predatori di energia. Dubitate di persone (o entità) troppo accondiscendenti o adulatorie  o al contrario dispotiche o autoritarie (che non significa autorevoli).

3. Se serve, ricordatevi di chiamare un vostro spirito alleato di cui vi fidate ciecamente

Se in sogno incontrate una entità che si presenta in modo poco chiaro, ricordatevi di chiamare un vostro animale di potere o uno spirito alleato che possa aiutarvi a smascherare quella entità e vedere se è benevola oppure malevola. Non tutti i trickster1 sono malevoli, alcuni sono spiriti venuti per mettervi alla prova se siete in grado di compiere un salto evolutivo o di reclamare un potere che vi attende se superate la paura di affrontarli e andare oltre.

4. Osservate il vostro livello vibrazionale

Il simile attira il simile. Una entità che viene attirata a voi in un momento in cui siete intossicati (da alcol, droga, abuso o altro) o vi ha lasciato pensieri o sentimenti negativi è improbabile che siano guide provenienti da livelli superiori. Se state indulgendo troppo in fantasie sessuali o nel vostro vizio preferito probabilmente non attirerete maestri spirituali dai mondi superiori, non lo dico con un giudizio morale, ma come semplice e pratica osservazione. Se continuate a vestirvi di nero non aspettatevi di essere circondati da esseri luminosi (fatto salvo che il vostro contesto culturale o la vostra coscenza collettiva non abbia attribuito al nero altri significati o attributi).

5. Notate il punto di contatto (i vostri "portali" di ingresso o uscita)

Se state viaggiando fuori dal corpo (ad esempio in un viaggio sciamanico, in un viaggio astrale o in una meditazione), non intrattenere contatti con entità che vi approcciano vicino al vostro punto di ritorno. Questo è un momento nel quale siete più esposti a un attacco psichico. Proteggete e curate i vostri “varchi” e portali di transito, dentro e fuori di voi. Se vi serve, cercatevi un "gatekeeper", un guardiano della soglia, delle vostre soglie! Nell'antichità in varie tradizioni ci sono diverse divinità o spiriti che assumevano (e assumono ancor oggi) questo ruolo, Genesha in India, Ermes o Ecate in Grecia, Anubis nell'antico Egitto, Eshu/Eleggua in Africa. Cercate il vostro e invocatelo quando state per attraversare qualche porta o vi inoltrate in territori sconosciuti. 

6. Verificate il vostro livello energetico dopo un contatto o incontro

Se vi sentite svuotati o spossati, spesso è segno che vi siete aperti a una energia predatoria. Naturalmente ci sono energie predatorie anche attorno a noi, tra le persone che ci circondano. Sappiamo che ci sono persone che possono lasciarvi con la batteria scarica o vi hanno succhiato energia e lasciato a secco. Ogni relazione che vi richiede energia senza ritorno è malsana e andrebbe rivista. Molte persone che si portano stili di attaccamento insicuro dall'infanzia spesso tendono ad "andare in richiesta" di attenzione e di cura e facilmente trovano in giro il loro "salvatore" pronto a fornire ciò di cui hanno bisogno. 

7. Abbiate fiducia nelle vostre sensazioni!

Dopo il vostro incontro vi sentite pieni di gioia e gratitudine? Vi sentite più aperti all’amore e alla guarigione? Sentite di voler condividere i vostri doni con le persone care, senza chiedere nulla in cambio? Oppure siete rimasti con una ossessione oscura e mancanza di potere? Se pensate che l’avere degli spiriti guida o dei maestri spirituali, o esaltare il vostro “curriculum olistico”, sia qualcosa di cui vantarsi alimentando la vostra importanza personale, o che vi dia il diritto di manipolare altre persone, allora siete decisamente fuori strada. Superata la paura, il secondo nemico dell’uomo di conoscenza è il potere e l’uso che se ne può fare. All'hybris segue sempre una nemesis. 

8. Mantenete il senso dell’humor

Humor, umanità, umiltà e humus sono parole correlate. Mantenere un senso dell’umorismo ci fa restare umani, ci ricorda che non abbiamo noi il controllo e che non avremo mai tutte le risposte ai nostri o altrui quesiti, e questo ci riporta ad avere un buon contatto con la terra. Più passa il tempo e più sono convinto che la più importante distinzione tra le persone è tra coloro che hanno un senso dell’umorismo e coloro che non ce l’hanno. "Il demonio ha paura della gente allegra”, disse san Giovanni Bosco.   

 

COME RILEVARE LA PRESENZA DI UNA INTRUSIONE O ATTACCAMENTO DI UN DEFUNTO?

Alcuni segnali e sintomi che si manifestano in sogno o continuano nello stato di veglia possono evidenziare la presenza di entità che non appartengono a voi, come ospiti..

  • Bassa energia, specie cadute improvvise di energia
  • Sintomi fisici che non hanno spiegazioni mediche o fisiologiche, specie sintomi condivise da qualcuno che è morto
  • Cambiamenti radicali di personalità, esplosioni violente d’umore, o disordine da personalità multiple
  • Camminata notturna
  • Voci beffarde e distruttive, specialmente se ripetono le stesse cose
  • Comportamenti dipendenti e abuso di sostanze
  • Memorie di “vite passate” che non possono appartenere a voi
  • Attacchi acuti di ansia o depressione
  • Problemi di peso o disordini alimentari
  • Disfunzioni sessuali o confusione di genere

Occorre comunque usare discernimento nel valutare questi sintomi.

Ad esempio, il fatto che fumiamo, beviamo o facciamo sesso con molti partner non è necessariamente un segno che facciamo queste cose per qualcun altro differente da noi stessi che ci possiede. Siamo solo posseduti dal nostro corpo del desiderio, se non ci facciamo subito i conti mentre siamo vivi sicuramente lo dovremo affrontare alla morte. Molti defunti restano intrappolati qui dalla loro incapacità di lasciar andare le loro pulsioni e appetiti (o dipendenze). Noi abbiamo sempre il potere di fare le nostre scelte e di seguire i nostri appetiti e inclinazioni. Tuttavia, il simile attrae il simile. Se dunque abusiamo di alcool o droghe, possiamo attirare spiriti terreni a noi che cercheranno tramite noi di prendersi un'altra dose o un altro sorso di vino.

Il pericolo è maggiore quando amici o parenti defunti condividono con noi i loro appetiti. Membri della famiglia vogliono starci accanto perché sono in qualche modo connessi con noi, forse per un amore profondo o un senso di colpa o un dolore che ci accomuna o hanno paura di andare oltre. Molto frequentemente, le entità vogliono stare con noi perché non comprendono che sono morti, o per paura (o ignoranza) di ciò che li aspetta oltre la vita e vogliono restare a tutti costi continuare a vivere in un corpo fisico o energetico, il nostro. Molti defunti sono bloccati qui perché in vita sono stati feroci assertori, o per motivi ideologici o religiosi, che dopo la morte non c’è nulla, e dunque dopo la morte non si aspettano nulla… In questo caso, non senza una nota di umorismo, potreste mostrare a queste persone qualche viaggio organizzato in qualche Isola Paradisiaca…

Talvolta l’entità rimane perché hanno un compito da svolgere o portare a termine, oppure punirci o addirittura ucciderci. Può capitare. Il defunto può stabilire un controllo sull’ospite al punto da indurlo a commettere atti autodistruttivi, fino al suicidio, per raggiungere qualcuno dall’altra parte o uccidere persone innocenti per una causa o per vendicarsi da torti subiti. Oppure hanno aderito a qualche paradiso immaginale costruito dalle religioni, con le relative credenze e regolamenti, e anziché evolvere restano fedeli a quelle immagini, nei loro paradisi fatti di mura, regolamenti e guardiani attenti a che non scappino da li. Non tutti i paradisi costruiti dalle religioni sono bei posti dove andare. Sono quei luoghi che Robert Monroe chiama i “territori delle credenze collettive”, non sono proprio come i giardini fioriti dei mussulmani, le verdi praterie degli indiani d’America o la Hawaiiki dei polinesiani.

Una volta in sogno trovai una donna defunta che si rifiutava di essere accompagnata fuori dal recinto dove era stata rinchiusa dalla sua credenza, indotta da una setta religiosa di cristiani ultraortodossi, dove le avevano detto che le anime erano condannate a restare in una specie di limbo sino alla prossima chiamata, quando le anime dei fedeli vengono resuscitate. Anime peccatrici in vita e condannate dopo la morte in attesa del Salvatore. Sino ad allora, non potevano liberarsi. Non poteva dunque risvegliarsi da questo indottrinamento. Fu necessaria, nella depossessione, la chiamata di uno spirito o divinità superiore che la liberasse da quello spazio… e paradossalmente, arrivò una figura che somigliava a Gesù Cristo...

Da parte nostra, ci troviamo a vivere una personalità che non ci appartiene o ad ospitare degli inquilini perché abbiamo comunque aperto, consciamente o meno (come nel caso di traumi profondi) una breccia nel nostro campo energetico e – in un certo modo – abbiamo attratto l’intruso dentro di noi. Per tale motivo, la principale causa o sorgente che favorisce una intrusione, come sappiamo dal lavoro sciamanico, è la perdita dell’anima. Quando soffriamo di un abuso, un trauma, un lutto o vergogna e una parte di noi stessi se ne va per non sentire quel dolore, si crea un vuoto dentro di noi che cerchiamo di riempire attraverso comportamenti nocivi oppure lasciamo che quel vuoto si riempia con energie che non appartengono a noi. Per tale motivo, le pratiche di pulizia energetica, di estrazione delle intrusioni o di pulizia delle linee ancestrali sono intimamente interconnesse con il recupero dell’anima.

I sogni sono dunque anche un portale dove incontriamo quelli che nel gergo comune chiamiamo fantasmi”. Ma cosa sono i fantasmi? E cosa vogliono da noi? I fantasmi li possiamo percepire anche durante il giorno, nello stato di veglia, se affiniamo i nostri sensi. Essi vivono attraverso corpi fisici o come defunti. Alla fine del 19° e inizio del 20° secolo, la Società per la Ricerca Psichica si interessò ai fantasmi tra i viventi cosi come ai fantasmi e defunti nei sogni e arrivò a una conclusione trovando elementi comuni tra i due fenomeni. Uno dei fondatori di questa società fu Frederic Myers, uno psicologo e parapsicologo britannico vissuto verso la fine del 1800, il quale chiamo fenomeni di questo tipo col termine di “psicorragia”. Il termine significa letteralmente “una speciale idiosincrasia che tende a creare un fantasma di una persona facilmente percepibile; la rottura o perdita di un elemento psichico percepibile da una o più persone in una porzione di spazio”. Questa perdita potrebbe essere causata da una forte emozione, come un lutto o una forte paura. Myers fu colui che ha coniato anche il termine “telepatia”, supernormale, retrocognizione. A questo termine, ha aggiunto più tardi il termine diatesi, un termine medico usato per definire una predisposizione costituzionale, in genere ereditaria, a presentare determinati tipi di manifestazioni morbose o sintomi. Nel lessico di Myers, “psicorragia diatesica” è definita come “l’abilità o capacità di staccare alcuni elementi psichici, involontariamente e senza scopo preciso, in modo tale da produrre un fantasma”. Tradotto, le presenze fantasmatiche sono agglomerati di energia psichica, staccatasi dal loro nucleo originario, di tale densità da rendersi visibili anche agli occhi ordinari. I fantasmi sono, nella concezione comune, naturalmente già morti, nel senso che i corpi fisici dai quali sono stato proiettati sono già morti. Ma un fantasma può essere originato prima della morte fisica del suo inconsapevole produttore, tramite una proiezione involontaria o una dissociazione di energia densa.

Fantasmi che restano attaccati a un luogo, o ad una persona (o animale o pianta) per anni dopo la morte hanno perso le loro menti e consapevolezza se si sentono come soffocati o intrappolati in una bolla o guscio di energia pesante, come se fossero restati avvolti da un chewing gum. Si dai tempi dell’antico Egitto, i fantasmi non hanno imparato n’è dimenticato nulla. La visione di fantasmi, in sogno o in altri stati di coscienza o quando andate in luoghi affollati, è poco interessante e poco pericolosa di per sé, fatto salvo che non siano stati volontariamente prodotti a scopi nocivi. Se dunque si dovessero presentare in sogno, cosi come altre entità delle quali abbiamo il sentore o l’evidenza che possano essere anime defunte o presenze fantasmatiche, è opportuno non stabilire legami o scambi energetici con loro. Qualora ciò dovesse capitare a nostra insaputa, o siamo dentro un sogno non consapevole e veniamo attaccati da queste presenze intrusive, è opportuno sciogliere i legami con tali entità appena possibile.

 

COME PROCEDERE IN SOGNO A UNA ESTRAZIONE O PULIZIA SPIRITUALE O DEPOSSESSIONE DI UN'ALTRA PERSONA

Questa procedura vale sia che vi accorgete, dai sintomi detti prima, di essere voi l’ospite o la vittima di un attacco, sia che in sogno vedete qualcuno che conoscente (amici, parenti, ecc…) vittime di un attacco da parte di entità oscure o defunti.

Prima cosa, ricordatevi che tutte queste entità o defunti sono in quello stato perché hanno perso il contatto con l’amore e la luce, e dunque anche se voi le identificate come “carnefici” o colpevoli di qualcosa sono loro i primi ad aver bisogno di aiuto e guarigione. Questo è fondamentale saperlo, come approccio generale, la semplice rottura di un legame nocivo tramite un rituale o altro non si traduce in una trasmutazione di quella energia e neanche nell’aprire un varco di guarigione per quella entità garantendovi che non possa ritornare. E dunque se l’ospite non si fa carico di compiere un gesto intenzionale per lasciar andare queste energie in maniera pacifica e amorevole, non si esclude la possibilità che queste possano tornare a reclamare il loro nutrimento. Le condizioni dunque per rendere efficace un lavoro di depossessione o pulizia energetica in sogno (ma non solo) sono le seguenti:

  • Elevate il vostro livello energetico e lavorate con la Luce (es. con le tecniche di trasmutazione con la luce o altro).
  • Aspetto etico: occorre aver avuto il permesso dalla persona che soffre di una intrusione per poter operare su di lei.
  • Stabilite un dialogo con l’entità o il defunto e persuadetelo che voi siete li per aiutarlo, ovvero che vi veda e vi accolga come aiutanti.
  • Chiamate una entità di luce, un maestro spirituale, col quale siete in contatto. Mantenete un forte contatto con i vostri spiriti alleati, in casi estremi non prendete voi decisioni ma lasciatevi guidare da loro.

Ecco gli step o gli aspetti fondamentali da tener conto in tali circostanze.

Fase 1: Valutazione e definizione del trattamento

Iniziate a valutare i sintomi (fisici, emozionali, psicologici, energetici). Concedetevi di validarli da voi stessi, come operatori, sognando sul vostro caso, incubando quel sogno, o se volete facendo un viaggio sciamanico chiedendo aiuto ai vostri spiriti alleati che possano confermare (o smentire) la presenza di una intrusione ed eventualmente sapere di cosa o di chi si tratta e cosa vuole dall’ospite (cliente).

Fase 2: l’ospite (cliente) deve avere una partecipazione attiva

Non approcciate questo lavoro in sogno da soli, ovvero coinvolgete l’ospite (cliente) ad avere una sua partecipazione al lavoro. Se siete sicuri che una entità o un defunto o un inquilino è in qualche modo attaccato all’ospite, avuto il permesso di agire, chiedete comunque all’ospite di partecipare attivamente prima, durante o dopo il vostro lavoro.

Ad esempio, se trattate una persona con problematiche di alcolismo, e vedete che sta seguendo suo padre o suo nonno morto di alcolismo, chiedete all’ospite (cliente) di trattenersi dal bere nel periodo in cui operate, da prima a dopo il lavoro. Oppure trovate un modo per coinvolgerlo nel vostro lavoro. Se il cliente è in contatto con qualche risorsa spirituale, suggerite lui o lei di restare in contatto con la propria risorsa durante l’operazione.

Fase 3: Chiedere aiuto

Invocate i poteri più alti dei vostri spiriti e maestri, sia del cliente che i vostri animali di potere e guardiani. Quando possibile, fate che questo lavoro venga svolto in gruppo o in famiglia. Un rituale di guarigione in un gruppo o coinvolgendo i familiari, specie se il defunto è un membro della famiglia, è molto più potente che se lo fate in un rapporto individuale con il cliente.

Fase 4: Ricordate che l’entità ha anch’essa bisogno di amore e guarigione

Iniziate a dialogare con l’entità ricordando che anch’essa ha bisogno di guarigione e aiuto. Potete spiegare all’entità che è defunta, e che ha molte più possibilità di soddisfare i propri desideri e di portare a termine i propri compiti se si muove oltre lo spazio dove si è trattenuta. Dovreste persuaderlo che non subirà una brutale separazione dalle sue vecchie abitudini o affrontare qualche giudizio universale. Vi trovate a assumere il ruolo di negoziatore.

Anche in tal caso, la negoziazione risulterà più semplice se invocate l’aiuto di spiriti aiutanti e guide dell’entità o del defunto affinché possano accompagnarlo in un altro luogo oppure fornire voi una guida, con i vostri spiriti e animali che fanno da psicopompo, per mostrare una via d’uscita.

Una volta sognai di essere in un autodromo, una pista di formula uno. Conosco quel portale, dalla sua mappa scoprii (dalle immagini trovate in internet) che è la pista di automobilismo di New Orleans, e so che in sogno è un portale per accompagnare i defunti (anche se non ho ancora capito perché proprio quella pista a New Orleans). Vedevo le macchine girare nella pista, e quando il conducente era pronto per uscire, imboccava una uscita simile a quella che vediamo nelle autostrade. Le varie uscite da quella pista sono portali verso la luce, quando l’anima del defunto è pronta a uscire prende la sua uscita e se ne va verso il suo destino. Mentre assistevo alle regole di questo luogo di accompagnamento, vedevo che in pista c’era un autista che si divertiva a guidare come fosse tra gli autoscontri del luna park.. ovvero si divertiva ad andare addosso alle altre auto per farle catapultare fuori dalla pista o danneggiarle.

Volli intervenire entrando a mia volta nel circuito, potendo scegliere scelsi una Ferrari (in sogno possiamo prenderci delle piccole soddisfazioni..), e lo affiancai e vidi che era proprio divertito e con tono sarcastico provava proprio gusto ad andare addosso agli altri e a farli capottare. In qualche modo, intuii che era un’anima probabilmente di qualche assassino o qualcuno votato all’oscurità. Gli dissi che stava danneggiando gli altri impedendo agli altri di fare il loro giro e di prendere la loro uscita, ma mi rispose che era proprio quello che voleva fare e si divertiva a farlo. Indifferente alle mie preghiere, chiesi aiuto dall’alto, intuendo che aveva egli stesso bisogno di guarigione. Scese dall’alto una figura di luce, sembrava il volto di Padre Pio, il quale fece fermare l’auto del pilota assassino ai box… e in quel momento capii che la mia funzione era terminata e uscii da quel sogno.

Rientrai la notte successiva…forse dovevo comprendere ancora qualcosa… fatto sta che mi ritrovai nel circuito automobilistico, e vidi ora che i pilota era sceso dall’auto ed era chiuso in un’area dove c’era un cartello con scritto Security. C’erano delle guardie a protezione di quello spazio, sembrava uno spazio militare a bordo del circuito. Rividi Padre Pio dall’alto, il quale mi disse che quel posto era un posto di transito per coloro che avevano preso percorsi distruttivi e pericolosi per gli altri. Era anche un luogo di guarigione e riconciliazione, una specie di “purgatorio” dove queste anime venivano detenute in attesa di una loro guarigione. Padre Pio mi disse che ciò che potevo fare io era di inviare luce a quell’autista, mi istruii a come lasciar espandere la luce dentro di me, attirarla dalla sorgente e lasciarla fluire direzionandola su quell’anima (simile alla  pratica tibetana del Phowa per accompagnare i defunti). Disse di essere Luce, di essere Amore. Mano a mano che la luce si espanse, l’energia aumentò ancora di più e iniziai a direzionarla verso quell’uomo. Come lo raggiunse, iniziò a gridare dal dolore, come se fosse stato bruciato. Io ero dispiaciuto pensando di aver sbagliato le istruzioni di Padre Pio, vedendo che questa iniezione di luce lo stava bruciando e ferendo. Ma Padre Pio mi prese le mani e mi disse: “Non disperare, non è abituato a ricevere luce e amore. Sta facendo del suo meglio, c’è una speranza”.

L’aiuto è sempre disponibile, specialmente se le nostre intenzioni sono benevole e per la guarigione. Gli spiriti aiutanti amano questo lavoro e possono mostrarsi in varie apparenze e mascheramenti, nel mio caso, con il volto di Padre Pio.

L’insegnamento è chiedere aiuto, e non aspettarsi che l’aiuto arrivi come noi ce l’aspettiamo o con il volto dei nostri maestri abitudinari o conosciuti, altrimenti faremmo fatica a riconoscerlo. Probabilmente Padre Pio era utile alla salvezza di quell’anima e alla sua guarigione. Le sfide che ci troviamo ad affrontare quando trattiamo con i defunti includono la possibilità che ci raggiungano nuovi e inaspettati aiutanti, incluse le guide dei defunti stessi. Maggiore è la sfida e maggiore è il potere degli alleati che arrivano.

Fase 5: Addio e seconda sepoltura

L’operazione sapete che è conclusa quando l’anima del defunto si stacca dalla persona e trova la propria via d’uscita. Talvolta i vostri spiriti e maestri in sogno possono indicarvi un rituale da far fare all’ospite, un rituale di addio e benedizione.

Questo perché anche se lo spirito intrusivo se ne va, potrebbe restare addosso a colui che lo ha ospitato, magari per tanto tempo, un residuo di energia pesante. In questi casi potrebbe essere utile un secondo funerale o sepoltura. Per questo, dite al cliente di prendere un oggetto, meglio se appartenuto al defunto (meglio se un oggetto che ha avuto contatto con il corpo del defunto o che ha trattenuto energia della persona) oppure si può costruire un oggetto appositamente per questo scopo. I nativi americani usano uno “spirit catcher”, gli antichi egizi usavano statuette di Ka (anima).. può andare bene anche un uovo, un frutto (entrambi contengono una nuova vita potenziale) per direzionare l’energia residua per poi seppellirlo ritualmente. Invitate il cliente a tenere questo oggetto a contatto con il suo corpo e con il respiro, l’immaginazione e l’intento invitatelo a trasferire tutto ciò che residua della sua esperienza di contatto col defunto nell’oggetto come fosse un contenitore (come funzionano analogamente gli amuleti o talismani). Se possibile, soddisfate anche il suo bisogno psicologico di far pace con l’entità o il defunto, date supporto se potete anche per questo processo affinché il lutto possa completarsi congedandosi amorevolmente con quella presenza. Nel seppellirlo, suggerite (o fatevi dire dai vostri spiriti o maestri del sogno) di offrire cibo, dolci, miele, fiori o qualcosa che piaceva al defunto o ciò che lui stava ancora cercando attraverso l’ospite. Fare un inchino e andarsene senza voltarsi.

Congedarsi amorevolemente da ciò che ci possiede, entità, forme pensiero, energie di defunti o predatorie, è la forma più potente ed evolutiva per affrancarsene definitivamente.

Il simile attira il simile, se facciamo una vita a nutrirci di invidie, gelosie o altri sentimenti di bassa energia non ci si deve meravigliare se prima o poi cadiamo vittime di quelle stesse energie che abbiamo alimentato e nutrito magari per anni.

Siate padroni consapevoli dei vostri impulsi e desideri. “Chi è capo ci sia ponte”.

 

 

NOTE

  1. Per la figura del trickster vedi gli articoli: “Vagare nello spazio liminale” di Heather O'Brien ; "Onorare il guardiano della soglia: danzare con il trickster" di Robert Moss - pubblicati nel presente sito. 

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