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Articoli e interviste su sciamanesimo e tensegrità Articoli e interviste su sciamanesimo e tensegrità

Sciamanesimo venezuelano: il culto a Maria Lionza - di Luciano Silva

Sciamanesimo, spiritismo e medianità si incontrano in un culto seguito da migliaia di fedeli e che ha il suo epicentro nella Montagna della Sorte in Venezuela. Di seguito si riporta per i nostri lettori una sintesi degli elementi principali di questo culto.

09/01/2010

Testo e Foto di Luciano Silva e Martina Dell'Acqua

Riconosciuta e riverita come la divinità della natura, dell’amore, della pace, della fortuna e soprattutto divinità delle acque e dei raccolti Maria Lionza viene rappresentata ovunque a cavallo di un tapiro e con le braccia alzate a sostenere un bacino di donna, simbolo di fertilità, mentre il tapiro calpesta dei serpenti, simbolo dell’invidia e dell’egoismo.

E’ chiamata la “regina” ed occupa la massima posizione nella gerarchia delle coorti spirituali venezuelane, dopo la santissima trinità e la vergine Maria.

Agli elementi più propriamente sciamanici provenienti dall’origine indigena del culto, come l’utilizzo del tabacco per la divinazione, il rapporto con gli elementi della natura, un certo animismo naturalista, l’utilizzo dei tamburi per accompagnare l’entrata o l’uscita della trance, si inseriscono contributi provenienti dalla santeria africana, provenienti dal popolo degli Yoruba, il tutto sempre previa intercessione della santissima trinità, la vergine Maria e le coorti degli Angeli e dei Santi a testimoniare la sovrapposizione del cristianesimo a culti preesistenti ad opera degli spagnoli.

Durante ogni cerimonia o rituale si chiede sempre il permesso a Dio e alle corti degli Angeli e dei Santi ai quali si chiede protezione, luce e forza e in tal senso tutte le corti degli spiriti venezuelani sono considerati emissari di Dio in Terra. “Con Dios todo, sin Dios nada”, recitano gli spiritisti venezuelani prima e dopo un rituale.

 

Le testimonianze storiche fanno risalire la nascita di Maria Lionza attorno all’anno 1535, periodo durante il quale la “Conquista” spagnola raggiunge il suo apice. Il centro del culto è localizzato nella Montagna di Sorte nello stato del Yaracuy, ad ovest di Caracas, e Maria Lionza fu proprio figlia del cacique (capo tribù) Yaracuy, da quale discende il nome dato allo stato di Yaracuy all’interno del quale si trova la montagna e tutti i templi ad essa dedicata, assieme alle coorti di spiriti.

Le fonti storiche si fondono con le leggende e i vari miti che raccontano la nascita e la divinizzazione di Maria Lionza. Ciò che interessa a noi qui è comprendere il culto nei suoi contenuti e nelle sue espressioni più significative identificandone, ove possibile, le sue origini sciamaniche pre-cristiane attraverso l’esperienza diretta compiuta nei vari rituali e cerimonie che lo contraddistinguono.

Maria Lionza è sempre accompagnata da altre due figure, in rappresentanza dell’influenza africana ed indigena che alimenta il culto, il Negro Felipe e il Cacique Guaicaipuro.

Assieme a Maria Lionza costituiscono le “Tre Potenze” e sono alla base di un panteon costituito da divinità e coorti di spiriti che vengono invocate ed incorporate dagli sciamani, spiritisti e medium fedeli al suo culto. Una entità può appartenere a varie coorti, come nel caso di Santa Barbara la quale come santa entra nella coorte celestiale ma essendo a sua volta regina della coorte africana a lei offrono il proprio culto i seguaci della santeria.

Le principali coorti di spiriti di Maria Lionza sono:

La corte India, presieduta da Maria Lionza stessa, con il Cacique Guaicaipuro, Yoraco, Naiguatà, Tamanaco e con la regina Urimare, la India Tibisay, Rosa…

La corte Negra, composta dal Negro Felipe, la Negra Fancisca, il Negro Pio, Eloy, Macario Pantoya…

La corte Venezuelana o Liberatadora, presieduta da Simon Bolivar, con Juan Vicente Gomez (dittatore dal 1908 al 1935), il generalissimo Francisco de Miranda…

La corte Africana con le divinità della religione Yoruba rappresentate dalle sette potenze africane.

La corte dei Don Juanes composta da varie figure del folklore venezuelano come Don Juan del Tabaco, Don Juan del Camino, Don Juan de la Calle, Don Juan de las aguas..


La corte medica, capeggiata da Dr. Josè Gregorio Hernandez, Dr. Jose Maria Vargas…è la corte degli spiriti che viene invocata durante le operazioni mediche.

 

La corte chamarrera, con il prof. Lino de las Mercedes Valle in testa, Don Nicanor Ochoa…

La corte Vikinga con Erik El Rojo e le sue figlie (Ericka e Rosmelyn), Mr. Robinson, Mr. Barbaro, Mr Vikingo, Mr. Baby…

La corte celestiale composta dagli stessi santi cattolici e capeggiata da Gesù Cristo e la Vergine Maria.

La corte del Cielo formata dagli arcangeli.

La corte Malandra presieduta da Ismael, Felix Auaje, Petrolio Crudo, Malandro Ratòn, tres cuchillos (tre coltelli)…


L’organizzazione dello spiritismo venezuelano a livello terreno non presenta gerarchie od una struttura ma ciascun medium inizia un percorso esperienziale che lo porta alla fine a poter incorporare qualunque spirito di qualunque corte si tratti; in tal caso lo spiritista assume la qualifica di “materia universale”. L’incorporazione di uno spirito avviene attraverso uno stato di trance, che può essere più o meno profonda, e che spesso viene accompagnata da convulsioni a livello corporeo, perdita di saliva o talvolta fuoriuscita di sangue dal naso o dalle orecchie, alterazione della voce e spesso dei tratti somatici. In caso di trance totale il medium non ricorda nulla dell’esperienza compiuta, mantiene un ricordo vago, quasi onirico, di essere trasportato in un luogo di riposo in mezzo alla natura, dicono che il proprio spirito deve fare spazio a quello che si vuole incorporare. Molte persone nascono già con queste facoltà, altre ci arrivano tramite una attenta preparazione ed un lungo addestramento.

Caratteristica della medianità, a differenza di altri stati di coscienza riscontrabili nell’esperienza sciamanica nei quali lo sciamano in trance mantiene costantemente uno stato di consapevolezza della realtà ordinaria che anzi viene acuito ed ampliato, è che il medium ha bisogno di un aiuto da parte di un partner, chiamato il “banco”, il quale controlla tutto il processo, dall’entrata all’uscita della trance, per garantire l’incolumità psicofisica del medium dopo la depossessione.

Rimane comunque evidente, dalle esperienze vissute, che in tale stato di possessione lo spiritista comunica direttamente i messaggi dello spirito, rivelando e risolvendo talvolta aspetti personali conosciuti solo dai singoli, e compie gesti e manovre che se compiuti in uno stato di coscienza ordinario provocherebbero dei veri rischi vitali o comunque dei ferimenti alla persona, come camminare sul fuoco o danzare sui vetri.

 

Alla montagna della Sorte esiste solo la legge degli spiriti, occorre chiedere a loro il permesso per visitarla e per lasciarla. Qui arrivano persone in cerca di guarigione, purificazione, risposte a dubbi o domande, cura ad infermità fisiche o spirituali.

L’esperienza qui è diretta, fisica, in un totale coinvolgimento di sensi, prescindendo da ogni intermediazione simbolica e da ogni supporto: nei despojos (una forma di pulizia spirituale), nei bagni, nelle velaciones (veglie con candele), tumbamientos (lett. interramento, pratica che si compie per allontanare spiriti malevoli od influenze negative), volteos (rituali utilizzati per respingere malefici, incantesimi o stregonerie), embajadas espirituales (sessioni di trance con l’incorporazione da parte del medium di uno spirito) si viene coinvolti totalmente al fine di incorporare l’esperienza e, tramite essa, condurre a compimento la trasmutazione delle proprie energie oscure e pesanti in luce e guarigione.

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