Interrompere la siccità dei sogni - di Luciano Silva

Risvegliare il sognatore interiore

16/12/2019

Nella società contemporanea, la siccità dei sogni è un'afflizione molto diffusa, quasi una pandemia. E questo è molto serio perché i sogni ci guidano a correggere o riparare le delusioni, sostengono uno specchio delle nostre azioni e attitudini quotidiane e ci mettono in contatto con fonti di conoscenza più profonde che vanno al di là dei limiti imposti dalla nostra mente ordinaria.

Se perdiamo i nostri sogni, possiamo perdere la nostra bussola interiore. Se i sogni sono spariti da tempo, potrebbe essere che la persona ha perso la parte di sè che è il suo sognatore interiore. Gli irochesi tradizionali affermano senza mezzi termini che se abbiamo perso i nostri sogni, è perché abbiamo perso una parte vitale della nostra anima. Ciò potrebbe essere accaduto nella prima fase della vita attraverso ciò che gli sciamani chiamano perdita dell'anima, quando il nostro bambino magico è andato via perché il mondo sembrava freddo e crudele. Aiutare chi è privo di sogni a recuperare i propri sogni può equivalere a riportare le anime perdute nelle vite e nei corpi a cui appartengono.

Esistono diversi modi in cui possiamo cercare di spezzare una siccità da sogno, e ogni notte possiamo provare  a farlo . Anzitutto può essere utile stabilire un intento del sogno, cosa vogliamo chiedere alle sorgenti del sogno? Può essere qualsiasi cosa, da cosa comprare al supermercato a come risolvere un problema lavorativo importante o una faccenda di salute. Quanto più l’intento è pieno di desiderio, volontà e interesse quanto più l’energia del sogno si muove e le nostre guide non tarderanno a darci una risposta, nelle visioni notturne cosi nella sincronicità del giorno. Oltre a chiedere, è importante anche essere pronti a ricevere, ovvero e registrare ciò che ci viene trasmesso durante i sogni.

Anche i piccoli frammenti, immagini flash nel dormiveglia sono importanti da registrare, possono essere delle tracce che ci portano ad aprire la porta verso un grande sogno che ci sta raggiungendo e vuole parlare con noi, magari un sogno precedentemente dimenticato. Se non ricordate un sogno quando vi svegliate la prima volta, rilassatevi nel letto per qualche minuto e vedete se qualcosa ritorna. Dondolarsi nel letto a volte, magari ritornando nella posizione corporea in cui ci trovavamo al risveglio, aiuta a riportare ciò che stavamo sognando quando i nostri corpi erano disposti in quel modo.

Se al risveglio non ricordate nulla, scrivete comunque qualcosa: tutto ciò che è nella vostra consapevolezza, compresi sentimenti e sensazioni fisiche. State catturando il residuo di un sogno anche se il sogno stesso è sparito dalla vostra mente. Mentre lo fate, state dicendo esplicitamente alla fonte dei vostri sogni: "Sto ascoltando. Parla con me."

Potreste scoprire che, sebbene i vostri sogni siano volati, resta un senso di chiarezza e direzione che è l'eredità della notte. Risolviamo i problemi nel sonno anche quando non ricordiamo il processo di risoluzione dei problemi che si è verificato nelle nostre menti sognanti. E ricordatevi che non occorre andare a dormire per sognare. Gli accadimenti della vita di tutti i giorni ci parleranno come simboli del sogno se siamo disposti a prestare attenzione. Tenete d'occhio la prima cosa insolita o sorprendente che entra nel vostro campo di percezione nel corso della giornata e chiedetevi se potrebbe esserci un messaggio lì in relazione alla vostra domanda posta ai sogni. Quando facciamo il nostro gioco di prestare attenzione alle coincidenze e ai pop-up simbolici nella vita di tutti i giorni, stiamo “oliando” le porte dei sogni in modo che lascino passare più sogni dalla notte.

Il recupero del sogno può essere il recupero dell'anima. Richiama i tuoi sogni e potresti scoprire che stai riportando in vita un bellissimo e brillante sognatore che ha lasciato il tuo corpo e la tua vita quando il mondo sembrava troppo freddo e troppo crudele. Forse è rimasta nascosta a casa di tua nonna o in un giardino dietro la luna.

Riportare quel bambino sognante a casa è il nostro compito di sognatori coscienti e di sciamani. Dice Castaneda: “c’è una canzone che Don Juan amava molto, diceva che chi l’aveva scritta era quasi arrivato al centro della faccenda. Don Juan sostituiva una parola per renderla perfetta. Metteva libertà al posto di amore”. Il testo originale era tratto da “You only live twice”, di Barry-Bricusse, 1967, canzone del film omonimo della serie James Bond, di Jan Fleming.

 

Si vive solo due volte

o così almeno sembra.

Una volta per te stesso

e una per i tuoi sogni.

Scivoli attraverso gli anni

e la vita ti sembra senza sorprese.

Finché un sogno appare

e libertà è il suo nome.

E libertà è uno sconosciuto

che ti fa un cenno.

Non pensare al pericolo

o lo straniero sparirà.

Questo sogno è per te

quindi pagane il prezzo.

Trasforma un sogno in realtà.

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