In onore dell'Heyoka - di Wambli Sina Win
I buffoni sacri Lakota, sciamani del tempo atmosferico, al servizio dei Thunderbeings
13/05/2019
Articolo tratto da Sacred Hoop n.93/2016 per gentile concessione. Traduzione Associazione Il Cerchio Sciamanico
Da Sud, dall'alto, un cumulo di nubi minacciose, scure e temporalesche si stavano rapidamente avvicinando ad un campo Lakota. Le persone temono particolarmente le tempeste provenienti da sud a causa delle enormi devastazioni che sono in grado di portare. Notando i segnali, la gente impaurita si riunì attorno al loro protettore, il vecchio uomo sacro. In quanto “sognatore di fulmini”, questo clown sacro, o “heyoka”, era molto di più di un uomo qualsiasi; era il protettore della sua Gente Rossa, il loro santuario, la loro roccaforte attraverso le tempeste della vita.
Attorniato dalle persone, il vecchio heyoka, guardava verso occidente, la direzione della sua visione.
Il cielo si fece completamente buio, con le lacrime agli occhi, le braccia ed i palmi rivolti verso il cielo, pregava con una voce forte e chiara: “Wakan Tanka (Grande Spirito), dalle nuvole mi hai fatto dono di un arco, ma la mia mira è stata scarsa, ed il risultato è stato vacillante. Ascolta la mia compassionevole voce che i Wakinyan – Esseri dei Fulmini – che portano questa tempesta dal sud possano ascoltarmi. Purifica, ripulisci questo luogo così che nuova vita possa, ancora una volta, sbocciare. Siamo pochi, ed io sono uno, ma prego con fede. Risparmia la mia gente e facci rinascere ancora.”
Appena finita la potente preghiera, il vecchio heyoka divise le nubi con un movimento delle mani protese verso l'alto. Le persone guardavano mentre l'enorme tempesta, ormai così vicina, miracolosamente si divise in due, lasciandoli al sicuro nel mezzo.
Quella sera, attorno al fuoco, ci furono risate, zuppa e preghiere di gratitudine, per una volta ancora la fede della gente nel Grande Spirito si era consolidata. Avevano visto il loro amato vecchio heyoka “averla vinta” sui cieli, usando la sua visione sacra per salvare la sua Gente Rossa, donando speranza per il futuro.
L'heyoka è un uomo più grande della sua ombra. Lo straordinario potere di dividere le nubi viene usato raramente, solo in caso di serio pericolo per la vita. L'heyoka è una creatura di fede, e al contempo, un ribelle perchè si rifiuta testardamente di abbandonarsi alla sconfitta, persino se confrontato con eventi che potremmo definire impossibili.
Il cancro è un nemico che molti credono impossibile da sconfiggere, eppure alcuni indomiti heyoka, come Joseph Eagle Elk (uomo medicina della tradizione Lakota), mio figlio e altri nel passato, lo hanno affrontato e sconfitto. Nella società occidentale la maggior parte dei medici si sarebbero arresi, dicendo al paziente che il suo cancro purtroppo era incurabile.
Oggi il nostro fratello bufalo è quasi scomparso, tanto quasi gli heyoka sono vicini all'estinzione. Entrambi fanno parte “dell'epoca d'oro” dei Lakota, quando la nostra gente era forte fisicamente, spirtualmente e culturalmente.
Erano i tempi in cui la nostra gente camminava sulla “via rossa” e le virtù Lakota di onestà, coraggio, forza d'animo, saggezza, umiltà, generosità e lealtà erano praticate, non solo raccontate.
I nostri heyoka, incluso persone come Toro Seduto e Cavallo Pazzo, erano membri orgogliosi di società guida e akicita (guerriere) – quali la “Strong Heart Society”e la “Kit Fox Society”.
Questi guerrieri portavano con se tutto ciò in battaglia, nulla era in grado di farli vacillare, nemmeno il pensiero di una morte certa. Questo era il coraggio, quel coraggio che sembra essersi estinto nei nostri leader odierni. Chi, al giorno d'oggi, sarebbe pronto a morire per la propria gente?
Noi Lakota per poter sopravvivere, negli ultimi secoli, abbiamo dovuto essere particolarmente forti e resilienti.
Oggi molti di noi seguono le impronte insanguinate lasciate dai nostri antenati. Testardamente, nello spirito dell'heyoka, i nostri antenati si rifiutarono di arrendersi durante il “sentiero delle lacrime”, dopo il massacro di Sand Creek, e persino dopo Wounded Knee, la nostra gente vive ancora.
Lasciateci ricontattare quello spirito ribelle heyoka, che è una parte della nostra Identità Rossa, del nostro orgoglio Indigeno Rosso, così non ci trasformeremo in una caricatura del vero spirito Lakota.
Oggi cosa significhi realmente essere un heyoka è spesso mal interpretato, mal compreso persino dalla nostra gente Lakota. Attraverso la frequentazione di due heyoka Lakota, mio nonno Capo Lame Deer – Tacha Uste – e mio figlio, ho imparato molte cose.
L'heyoka è una fratellanza che comprende sia chi è presente in questo momento, sia gli heyoka che se ne sono andati.
Un heyoka è la mano umana e in contemporanea lo spirito guerriero dei Wakinyan (Spiriti, Esseri dei Fulmini). Sebbene favorito e protetto dal Wakan Tanka (il Grande Spirito), possiede grandi poteri, ma anche una grande responsabilità, la vita di un heyoka non gli appartiene mai del tutto.
Alcuni heyoka, come Capo Frank Fools Crow (ndt. nella foto sottostante), hanno condotto delle vite esemplari.
Frank Fools Crow ha avuto la fortuna di nascere e crescere in una famiglia pregna delle tradizioni, della cultura, e della conoscenza della spiritualità Lakota. Quando sentì la chiamata ebbe il completo supporto, la completa comprensione e appoggio sia dalla sua famiglia che dalla sua comunità spirituale. Altri heyoka non sono stati altrettanto fortunati nell'avere questo tipo di appoggio. Non tutti hanno compreso appieno questa chiamata, da cui però non potevano sfuggire. Con il risultato che alcuni furono mortificati e soffrirono diverse tragedie personali, finchè si arresero a ciò che gli veniva chiesto.
Un grande heyoka che non è più tra di noi, Joseph Eagle Elk, attraverso la sua autobiografia “the price of a gift”( il prezzo di un dono), ci fornisce uno struggente ed intenso racconto della sua lotta personale.
Fondamentalmente, sia che un heyoka conduca una vita esemplare o meno, non vi è alcun dubbio che tutti gli heyoka abbiano misteriosamente e spiritualmente ricevuto un dono dal Grande Spirito e dagli Esseri dei Fulmini, é resterà un heyoka anche dopo la morte.
Le parole dell'heyoka sono come un fulmine che ti penetra il cuore, per gli heyoka le parole possono assumere un significato alquanto tagliente.
Comunque, chi è in grado di andare oltre il dolore iniziale, può realizzare che le parole che ci feriscono, che ci fanno maggiormente arrabbiare, solitamente custodiscono una verità. A volte la verità fa male. Ma non si è in grado di capire realmente le parole dell'heyoka se ci si sofferma unicamente al loro significato letterale. Una cosa che ci viene detta oggi, potrebbe riferirsi a qualcosa che deve ancora accadere nel futuro. Oppure un heyoka potrebbe anche non rivelare tutto ciò che sa, perchè la sue esistenza è basata sulla fede. Se ad una persona viene detto tutto, potrebbe facilmente arrendersi.
Un heyoka risponde ad una chiamata molto profonda e deve essere sufficientemente forte da saper andare oltre quelli che sono gli istinti umani, per poter aiutare le persone a tenere duro, a mantenere la speranza durante i momenti di difficoltà.
Una delle più grandi convinzioni errate a proposito di un heyoka, è che sia esso stesso a scegliere di diventare un heyoka. Questo non è assolutamente vero. Tanto quanto un bufalo non può decidere di diventare una capra e viceversa, tanto meno una persona qualsiasi può svegliarsi un mattino e decidere di diventare un heyoka. Non esistono scuole per diventare heyoka, non vi è modo di allenarsi o di imparare, non esiste l'apprendistato di heyoka. Non si può decidere di incamminarsi verso la collina alla ricerca di una visione e sognare di diventare un heyoka, non si può decidere di sognarlo figuriamoci di farlo.
È Wakan Tanka, il Grande Spirito, il Grande Mistero, a scegliere chi diventerà un heyoka, ancor prima che la persona stessa nasca. Chi mai sano di mente sceglierebbe consapevolmente una vita così costellata da avversità, fatica e sacrificio?
Nel nostro mondo odierno di plastica, vi sono diversi imbroglioni, persone spinte dall'avidità o dal desiderio di notorietà. Ma per fortuna vi è modo per poter distinguere un heyoka da questi imbroglioni. Questa persona è in grado di gestire il fuoco o tenere nelle proprie mani nude una pietra rovente senza procurarsi ustioni? È in grado di formulare profezie? Vi sono conseguenze spirituali per chi mente su queste cose, perchè gli Esseri dei Fulmini si proteggono e proteggono i propri aiutanti con determinazione e intensità.
Tempo fa, ogni tribù aveva il proprio heyoka, o sacro clown, che era in grado di proteggere e difendere la propria gente. Ora, proprio come i bufali e le aquile stanno scomparendo, così stanno scomparendo anche gli heyoka.
Secondo Richard Erdoes, co-autore del libro sulla vita di Nonno John (“Lame Deer: Seeker of Visions”), un heyoka riconosce sempre un altro heyoka quando lo incontra. Erdoes ricorda molto bene quando un giorno due heyoka Lakota – mio nonno John Fire e Henry Crow Dog - si incontrarono. Quest'ultimi erano amici e si incontrarono nell'appartamento di Erdoes a New York, dove entrambi furono ospiti durante una marcia per i diritti civili alla fine degli anni sessanta.
Sempre secondo Erdoes, i due heyoka goderono molto l'uno della compagnia dell'altro, ma a causa della tipica natura heyoka un po' da “bastian contrario”, passarono la notte giostrandosi tra animati confronti verbali.
Secondo Nonno John e mio figlio, il potere heyoka tende a restare nella linea di sangue di una particolare famiglia, può saltare una generazione o due, ma il potere resta lì. A tal proposito, la famiglia Eagle Elk era una di queste famiglie.
Uno dei nostri heyoka più importanti fu Tasunka Witko – Capo Cavallo Pazzo – la cui vita fu una continua lotta per salvare la sua gente, perchè il lavoro di un guerriero non ha mai fine, e in particolar modo per i guerrieri “metà uomo, metà spirito” quale lui era.
Il cuore di Capo Cavallo Pazzo è stato una vera e propria roccaforte per la sua Gente Rossa, grande abbastanza da includere altre tribù, ha saputo andare oltre le affiliazioni tribali.
Oggi a Pine Ridge – Riserva Lakota nel Sud Dakota – i discendenti di Dull Knife, capo dei Cheyenne del Nord, che era protetto da Capo Cavallo Pazzo, vivono ancora tra la nostra gente. Sebbene piccolo di statura, Capo Cavallo Pazzo, l'heyoka, era un uomo più alto della sua ombra.
Dedico questa storia al nostro amato heyoka Lakota, passato e presente, incluso mio figlio Wiconi, che ha avuto il coraggio di mantenere vivo lo spirito ribelle heyoka, “hecel Oyate kin nipi Kte” - così che la nostra gente possa vivere.
Note sull'articolo e sull'autrice
This article is re-printed with permission from Native American Times magazine,
where it first appeared. Sacred Hoop wishes to express gratitude to Lisa Snell.
www.nativetimes.com
Wambli Sina Win (Eagle Shawl Woman) was born at Rosebud, South Dakota, but grew up in Wanblee on the Pine Ridge, Reservation in South Dakota. Her maternal great grandmother was Nettie Horn Chips, a close relative of old man Chips, a powerful Lakota medicine man who was a close friend to Crazy Horse.
Several of her other ancestors were also spiritual men including her grandfather, Chief John Fire Lame Deer, Tahca Uste, a Sichangu holy man. One of her sons is also a Heyoka
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