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Articoli e interviste su sciamanesimo e tensegrità Articoli e interviste su sciamanesimo e tensegrità

Considerazioni Etiche nella Guarigione Sciamanica – di Susan Mokelke

In questo articolo Susan Mokelke, direttore generale della Foundation for Shamanic Studies, esplora alcuni temi etici inerenti la guarigione sciamanica con lo scopo di fornire alcune utili linee guida per tutti i praticanti di sciamanesimo che operano in una relazione d'aiuto.

06/11/2014

Ringraziamo Susan Mukelke per la collaborazione e la condivisione di questo contributo su questo importante tema. © Shamanism Annual, the journal of the Foundation for Shamanic Studies, December 2008, Issue 21. Traduzione italiana a cura dell'Associazione Culturale Il Cerchio Sciamanico.

In questo articolo spero di esplorare alcuni temi inerenti la guarigione sciamanica e di fornire alcune utili linee guida. Siccome molte decisioni comportano domande di carattere etico, questo contributo non è da intendersi come un codice rigido e assoluto da rispettare ma piuttosto come uno standard comportamentale da considerare attentamente e compassionevolmente  in base allo specifico caso. Mi auguro che questo possa essere un punto di partenza per coloro che iniziano la pratica sciamanica così come l’opportunità per i praticanti esperti di approfondire la loro propria comprensione.

 

I praticanti sciamanici sono parte di un antico lignaggio di guaritori spirituali. Dal momento che la guarigione sciamanica è una forma di guarigione spirituale, la questione etica è di fondamentale importanza. Quando Michael Harner iniziò ad offrire la formazione in Core Shamanism negli anni settanta, la guarigione sciamanica era praticamente sconosciuta [ndr. nel mondo occidentale].  Grazie al successo del suo lavoro pionieristico, oggi migliaia di persone al mondo praticano la guarigione sciamanica e c’è un considerevole interesse a trovare delle linee guida che possa ispirarne i principi d’uso di questo metodo potente.

Per coloro che praticano la guarigione sciamanica con i clienti in sessione individuale, le responsabilità etiche in relazione anche al contatto fisico con le persone sono simili a tutti i terapisti. Confidenzialmente, direi, devono essere ancor più ristrette. Ogni informazione ricevuta dal cliente direttamente o durante la sessione sciamanica deve essere mantenuta privata. Siccome la guarigione sciamanica tratta gli aspetti spirituali della malattia, i parametri di una pratica eticamente responsabile spesso sembrano indebitamente ampi, vaghi e imprecisi. Che cosa è permesso a livello di guarigione spirituale? E nel caso delle guarigioni “a distanza” offerte da individui, gruppi o cerchi sciamanici – dove la persona, il luogo o la situazione che deve essere guarita si trovano lontani chilometri o in un altro continente?

Coloro che sono stati coinvolti nella guarigione sciamanica o nella divinazione per una qualsiasi durata di tempo, sia come praticanti o come clienti, conoscono il suo potere. I miracoli della guarigione possono e devono accadere. Domande difficili possono trovare una risposta in maniera sorprendente; problemi che sembrano impossibili da risolvere immediatamente trovano una improvvisa ed elegante soluzione. Questo potere merita il nostro rispetto e serie considerazioni su come e dove possa essere usato.

Nella guarigione sciamanica, l’uso del potere degli spiriti di guarigione coscientemente e compassionevolmente è ciò che fa si che il lavoro che facciamo produca di fatto una guarigione. C’è un requisito etico essenziale da rispettare: il permesso. Permesso significa il consenso informato ed espresso da parte del cliente a ricevere una guarigione o divinazione sciamanica da una specifica persona o gruppo che si presta a questo servizio – incluso il consenso al trattamento dei dati personali del cliente.

Procedere sciamanicamente nella guarigione senza il consenso non è etico e conduce la pratica verso la stregoneria.  Non è etico perché ciascuna persona deve avere il diritto e la responsabilità di decidere cosa fare della propria anima. Ciascuna persona ha il diritto di scegliere il proprio percorso senza interferenze o influenze indebite. Non importa di quanto sia chiaro che alla persona le serva aiuto o di quanto siete voi sicuri di ricevere il suo permesso. Se non lo avete chiesto o non avete ottenuto il suo consenso, non si fa il lavoro.

Coloro che sono dediti alla guarigione del prossimo hanno un profondo desiderio di aiutare gli altri. Possiamo essere mossi internamente quando vediamo qualcuno soffrire, sapere che questa persona potrebbe essere aiutata da noi e velocemente andare dai nostri spiriti alleati per chiedere una guarigione senza che la persona sappia nulla di tutto ciò. Ma nessuno di noi è così saggio da sapere cosa ha realmente bisogno l’anima di qualcun altro. Ho sentito praticanti dire che se gli spiriti aiutanti dicono che è tutto OK nell’aiutare qualcuno, allora si sentono automaticamente autorizzati a procedere anche senza il suo permesso. Ciò non è etico – primo perché non dovreste chiedere nulla ai vostri spiriti prima di aver ricevuto il consenso dal cliente; e secondo, gli spiriti aiutanti possono essere onniscienti, ma noi come umani possiamo essere fallibili, soggetti a errori di interpretazione o sentire solo ciò che vogliamo sentire.

 

 

Consenso informato significa che nella realtà ordinaria la persona che riceverà il lavoro sa, almeno a grandi linee, che voi le offrirete una guarigione spirituale e che lavorerete per conto dei vostri spiriti di guarigione. Se la guarigione è individuale, sciamano-cliente, è importante far si che la persona sappia che ci potrà essere anche un contatto fisico e chiederle il consenso di poter toccare il suo corpo se durante la sessione dovrà rendersi necessario.

Permesso Espresso significa che la persona vi ha chiesto una guarigione o voi glielo avete proposto e lei ha detto “Si”. Se la persona è vivente e consapevole, questo significa un “Si” espresso e diretto nella realtà ordinaria.  Questo non comporta che glielo abbiate chiesto in uno stato sognante o in un viaggio sciamanico o telepaticamente, o chiesto ai vostri animali di potere o maestri spirituali, o che lo abbiate chiesto al suo animale guida tramite il vostro, eccetera..

Se una persona è in coma, il permesso dovrebbe essere ottenuto dai familiari più prossimi per poter procedere con il lavoro sciamanico. Anche in tal caso, l’anima della persona dovrebbe essere contattata nel viaggio per chiederle che tipo di lavoro, se richiesto, necessita essere fatto.

 

In caso di decesso di una persona, anche il lavoro come psicopompo o altre guarigioni sciamaniche che coinvolgono la sua anima deve essere fatto con il suo permesso. Le anime sono anime, viventi o defunte.  Quando si viaggia per una persona defunta, si può chiedere alla sua anima se necessita di un aiuto e ciò che deve essere fatto.

 

Per il lavoro sciamanico fatto su persone minorenni, occorre ricevere il permesso di un genitore, meglio se di entrambi. Sulla base di ciascun caso, a seconda dell’età e della maturità del minore, potreste chiedere anche il suo permesso. Quando il lavoro di guarigione è fatto con il bambino presente, occorre spiegare in maniera appropriata alla sua età come viene svolta la guarigione sciamanica e uno o entrambi i genitori devono essere presenti durante la sessione. Per molti adolescenti sotto i 18 anni di età, così come per gli adulti, un permesso esplicitamente espresso da parte sua così come da uno o da entrambi i genitori deve essere richiesto per procedere con la guarigione sciamanica.

 

All’interno di una sessione di guarigione, i clienti potranno fare alcune domande o fare richieste per una terza persona (ndr. esempio, per un compagno/a, moglie/marito, figlio o figlia, amico, conoscente, ecc..). Ricordatevi che voi potete lavorare solo con il cliente; non abbiamo il permesso di lavorare con il suo partner, un parente o altre persone relazionate con il cliente - voi non avete chiesto informazioni su altre persone  o offerto alcun servizio a terze persone non informate.

 

Nella maggior parte dei casi, i clienti vengono da un praticante sciamanico con una specifica richiesta di guarire da una ferita, una malattia, un problema emotivo, o per una divinazione in merito ad un aspetto particolare della propria vita. Per esempio, un cliente vi chiede di “guarire il suo cuore ferito”. In tal caso, ricevete un permesso espresso di lavorare con il suo “cuore ferito” e con tutto ciò che vedete relazionato con questo aspetto. Non avete necessariamente ricevuto il permesso  di andare oltre a questa richiesta. Tuttavia, non è raro che chiedendo agli spiriti la guarigione per una cosa, emerga un altro aspetto relazionato a questa cosa. Alcuni praticanti sciamanici sentono che se ricevono il permesso per la guarigione di una cosa questo permesso possa essere esteso alla guarigione in generale (ndt. Esempio, si inizia con una richiesta di recupero dell’anima e gli spiriti mostrano come causa della sua frammentazione un nodo genealogico che coinvolge gli antenati del cliente). Altri invece si limitano a trattare solo ed esclusivamente ciò che è stato richiesto dal cliente.  Sebbene il tema del consenso informato sia qualcosa entro certi limiti flessibile e ciascun guaritore sciamanico deve decidere, consultando i propri spiriti, cosa fare in determinate circostanze, è meglio muoversi con cautela. Per fortuna, in molti casi possiamo semplicemente chiedere al cliente se vogliono estendere il trattamento sciamanico anche agli altri aspetti eventualmente emersi in relazione alla richiesta originaria (ndr. Nell’esempio di prima, procedere alla pulizia della linea ancestrale che ha causato la perdita di una parte di anima).

 

Dal momento che i clienti vanno dal praticante sciamanico chiedendo una guarigione sciamanica, essi riceveranno una guarigione sciamanica. Anche se il terapeuta padroneggia diverse discipline che trattano la guarigione, è stata mia esperienza che cercare di combinare una o due diverse modalità assieme talvolta ha semplicemente indebolito il potere della guarigione. La guarigione sciamanica ha un suo potere unico – nelle mani di un praticante esperto è solitamente sufficiente ed esaustiva per dare una risposta risolutiva al cliente. 

Date le interazioni di una sessione sciamanica con la realtà ordinaria che necessariamente accadono, seppur mossi da un reale e genuino intento di aiutare, resistete dall’impulso di dare consigli, terapie o diagnosi mediche, suggerimenti di carattere legale, supporti di counseling, risoluzioni di conflitti, ecc.. Se sentite che queste cose potrebbero aiutare il cliente, suggerite a lui che potrebbe trovare giovamento rivolgendosi ad una figura professionale specializzata in questi campi.

Talvolta mi viene richiesto di lavorare per gli animali. Applico le stesse linee guida che uso per le persone anche per gli animali. Viaggio sciamanicamente dall’anima dell’animale e le chiedo il suo permesso di procedere.

 

Il lavoro da distanza

La guarigione sciamanica lavora in una dimensione al di là dello spazio e del tempo, rendendo possibile l’azione a distanza senza la necessità della presenza del cliente. Recentemente si è assistita a una proliferazione delle richieste per lavori a distanza, spesso comunicate tramite email o nei cerchi sciamanici. Questa possibilità accresce enormemente l’opportunità da parte delle persone di ricevere una guarigione sciamanica e alcuni di essi hanno ricevuto impressionanti miracoli di guarigione.  Ciò rende talvolta la richiesta di permesso più critica e più difficile sapere se tale permesso lo si è ottenuto.

Ci sono diversi tipi di richieste di guarigione “non locali” che uno può ricevere: preghiere, invio di luce, sostenere uno specifico intento – la pace nel mondo, per esempio -  e molti altri. Anche se tali richieste comportano delle considerazioni di carattere etico, non le approfondisco in questo articolo che si limita alla pratica etica della guarigione e divinazione sciamanica.

Quando una richiesta di una guarigione sciamanica viene formulata, sia via email o telefonica o all’interno di un cerchio sciamanico, il permesso a procedere resta comunque essenziale. Le stesse regole che si applicano in una sessione faccia-faccia con un cliente valgono nel lavoro a distanza. La persona che richiede una guarigione deve aver dato il suo consenso informato, espresso e volontario per la guarigione – sia al singolo praticante che, in caso di guarigione di gruppo, al gruppo di praticanti.

E’ particolarmente importante quando si lavora in un cerchio sciamanico per qualcuno o in connessione tramite email (ndr. o tramite internet) di fare solo il lavoro che è stato richiesto. Se una persona chiede un aiuto per una divinazione, deve essere fatto solo un lavoro di divinazione. Se emerge la necessità di un lavoro di guarigione, occorre seguire i parametri richiesti per questo tipo di lavoro.

Per esempio, se la richiesta è per un “intervento chirurgico al ginocchio di successo e con una veloce riabilitazione”, non c’è necessità di chiedere [agli spiriti] di “liberare il cliente dalla paura”, di fargli avere un chirurgo competente, ecc.. Rispettare i diritti dei clienti nel definire cosa serve a loro.  Inoltre, lavorando via email (ndr. o tramite internet), se se ricevete informazioni che occorre comunicare al cliente, comunicatele privatamente – tipicamente tramite la persona che ha fatto la richiesta – non come risposta a tutto il gruppo (ndr. nel caso la lavoro di guarigione partecipi un gruppo di praticanti). Anche usando le email occorre mantenere e garantire la privacy del cliente.

Cosa si fa con le richieste di aiuto o guarigione  in caso di disastro naturale o provocato dall’uomo? L’istanza di richiesta di permesso può essere un po’ confusa in questo caso, specialmente se state agendo in un altro paese o cultura i cui usi e costumi non vi sono familiari. Il permesso di agire rimane essenziale anche in questi casi, ma il permesso da chi e per che cosa? Se volete aiutare, è necessario fare un viaggio sciamanico iniziale nel luogo dell’incidente, dunque nel Mondo di Mezzo. Chiedete agli spiriti del luogo e ogni anima che contattate se desiderano essere aiutate  - occorre sempre chiedere prima di fare ogni lavoro. Se ricevete il permesso di aiuto, allora potete iniziare il lavoro di guarigione sciamanica all’interno dello scopo e contesto per il quale vi è stato dato il permesso, con l’assistenza dei vostri spiriti aiutanti.

Occasionalmente, ho sentito di richieste di fare un lavoro sciamanico per influenzare certi esiti a livello globale – eleggere un certo candidato alle elezioni, “aprire il cuore” a una persona di potere, fermare la guerra, la salute del pianeta Terra, ecc.. Non c’è permesso per il lavoro sciamanico in questi casi, sono al di là dello scopo e dell’etica della pratica sciamanica e, anche se ben intenzionati, confinano con la stregoneria (ndt. qui intesa nell’accezione di pratica occulta volta a influenzare o cambiare il corso delle cose o le persone).  Anche il lavoro con il tempo atmosferico ha importanti risvolti di tipo etico.  Se lavorate per “fermare la siccità” o portare la pioggia, per esempio, questo lavoro può avere un effetto collaterale inatteso sulle aree circostanti la zona interessata. La Terra è una unità, un organismo vivente, ogni cosa che facciamo ha delle conseguenze, ogni cosa che facciamo produce effetti su tutto il resto, nel bene e nel male.

La guarigione ha una azione profonda e a molti livelli. Spesso “la cosa giusta da fare” è ambigua e difficile da definire – ancor più perché c’è molto da fare, ci preoccupiamo molto della salute del prossimo e realmente vogliamo aiutare. Se c’è qualche dubbio se è appropriato offrire una guarigione sciamanica, la risposta semplice è chiederlo al destinatario, sia che si tratti di una persona, di un animale o di un luogo. Se non avete ricevuto un chiaro permesso a procedere, non procedete finché non lo riceverete.  Se ricevete il permesso, allora lavorate in stretto rapporto con i vostri spiriti aiutanti, restando nei parametri e nei confini di ciò che vi viene richiesto, e procedete con il lavoro.

 

 

Scenari possibili nella Guarigione Sciamanica che hanno risvolti etici

Qui ci sono alcuni scenari che coinvolgono aspetti etici della guarigione sciamanica, alcuni derivanti dalla pratica personale, altri da clienti o colleghi. Ciascun caso evidenzia il tema del consenso, il quale deve essere considerato il punto di partenza di un agire eticamente responsabile da parte di un praticante sciamanico.

Nota di Luciano Silva: questi temi e altri vengono trattati all'interno del seminario su "Counseling ed Etica sciamanica".

  • Un cliente chiede una divinazione sciamanica per sapere se un parente seriamente malato morirà.
  • Un istruttore durante un esercizio propone una meditazione di guarigione alla fine della lezione. Propone un lavoro a coppie e conduce le persone in una sorta di visualizzazione guidata. Chiede alle coppie di inviare guarigione inizialmente al partner nell’esercizio, poi a tutti i parenti o le persone care a ciascuno, poi al mondo intero. Un guaritore sciamanico è presente a questo esercizio.
  • Una cliente dice che è stata molestata sessualmente da un uomo e chiede un aiuto sciamanico di guarigione. Dopo la sessione, il praticante sciamanico telefona a qualcuno che conosce l’uomo in questione per verificare se potrebbe essere vero e cosa potrebbe consigliare alla sua cliente in relazione al fatto. (Nota: Farebbe la differenza se il praticante avesse ricevuto il permesso dalla cliente di chiedere dell’episodio all’altra persona?).
  • In un viaggio sciamanico un praticante incontra l’anima di un parente defunto. Il parente defunto chiede al praticante di fare una guarigione per una persona vivente.
  • Un praticante sciamanico, dopo esseri consultato con i propri spiriti aiutanti, viaggia sulla scena di un disastro naturale al di fuori del suo paese e immediatamente inizia il lavoro come psicopompo. (Nota:  e se un altro praticante sciamanico gli o le dice che lui ha ricevuto il permesso di fare il lavoro – o dagli spiriti del luogo o dai suoi spiriti aiutanti?).
  • Un cliente chiede di essere aiutato nel risolvere il conflitto che ha con un vicino. Senza volerlo, durante al sessione sciamanica il praticante riceve delle informazioni personali sul vicino che potrebbero essere importanti da sapere per il cliente. Il praticante fornisce al cliente queste informazioni.
  • Un cliente chiede un aiuto sciamanico per risolvere una disputa con un collega di lavoro. Il praticante sciamanico gli dice che dovrebbe considerare di rivolgersi a un avvocato per  fare causa al suo collega.
  • Una persona chiede un lavoro come psicopompo per un parente vicino defunto. Un altro parente prossimo al defunto però si oppone duramente.

 

 

Note

Voglio ringraziare I miei insegnanti Michael Harner, Sandra Harner e Alicia Gates – per a loro saggezza e guida per una pratica etica nella guarigione sciamanica e nella divinazione.

Susan Mokelke, J.D., is the Executive Director of the Foundation. She is an FSS Faculty Member and a graduate of the Three-Year Program. Info about FSS: www.shamanism.org.

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