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Articoli e interviste su sciamanesimo e tensegrità Articoli e interviste su sciamanesimo e tensegrità

Considerazioni Etiche sulla nascita di una Psicoterapia orientata allo Sciamanesimo - di Daniel Foor - 2^ parte

Saggio di Daniel Foor - Saybrook Graduate School and Research Center - Seconda parte

20/06/2014

Articolo tratto dall'archivio della Shaman Society e pubblicato su gentile concessione. Traduzione italiana a cura dell'Associazione Culturale Il Cerchio Sciamanico.

Etica di Psicoterapia orientata allo Sciamanesimo nella Pratica

Alcune delle questioni etiche più impegnative per il campo della psicologia nascono quando le comprensioni teoriche incontrano la complessità e la ricchezza delle relazioni umane che si trovano al centro della pratica psicoterapeutica. Procedendo dal presupposto che si possa articolare una teoria coerente alla guarigione sciamanica in linguaggio psicologico, la parte rimanente di questo saggio è dedicata a questioni etiche che possono sorgere nella pratica clinica sulla base di una tale teoria. Questa sezione inizia con una revisione della diversità dei metodi di guarigione sciamanica attualmente utilizzati dai professionisti con la licenza per la salute mentale. L'etica della guarigione sciamanica nella pratica clinica viene quindi considerata  secondo le tre aree interconnesse del ruolo delle credenze nella relazione terapeuta – cliente, della metodologia di guarigione nello sciamanismo e delle tecniche ed interventi specifici usati dai guaritori sciamanici. Questa sezione è seguita da osservazioni conclusive sulla prospettiva di una psicoterapia orientata allo sciamanesimo valida ed etica.

 

Guarigione Sciamanica presso i Medici Autorizzati

Dal momento che lo sciamanesimo è un fenomeno variegato e multiforme, le applicazioni attuali a livello clinico sono altrettanto diverse. Medici con licenza come Leslie Gray (2005), Ann Drake (2005), e Larry Peters (2005) ed altri che sono favorevoli, usano i metodi tradizionali di  guarigione sciamanica nello spazio della psicoterapia. Questi includono l'uso di stati alternati di coscienza da parte di entrambi, sia del terapeuta che del cliente durante i viaggi sciamanici, interventi con il corpo energetico del cliente come estrazioni e recuperi dell'anima e la comunicazione con esseri non-fisici nella seduta durante gli interventi come per la de-possessione (Drake, 2003). Jeanette Gagan (2005), autrice di “Journeying: Where Psychology and Shamanism Meet”, si basa approfonditamente sulla tecnica dei viaggi sciamanici per responsabilizzare i clienti durante il loro processo di guarigione, come fanno numerosi medici formati nella Harner Method Schamanic Counseling (Society of Shamanic Practitioners, 2005). Altri medici come Ed Tick (White, 2002) ed Eduardo Duran (1995) utilizzano approcci sciamanici od indigeni per lavorare con i sogni e la dimensione simbolica per sostenere la guarigione dei loro clienti. L'uso di tamburi e di pratiche come il recupero dell'anima che agiscono sul corpo energetico dei clienti vengono utilizzati da Myron Eschowsky nelle sessioni di gruppo per guarire e per affrontare gli aspetti di un trauma (2005). I settori emergenti di Eco - psicologia e di terapie alternative spesso prevedono interventi che si allineano con approcci sciamanici per il fatto di enfatizzare la connessione con una più ampia rete di intelligenza terrestre e per incoraggiare i clienti a trascorrere del tempo nelle aree naturali (Koger & Winter, 2004). Alcuni terapeuti di arti espressive (McNiff, 2004) ed analisti Junghiani (Sander & Wong, 1997) durante la loro pratica prendono ispirazione da metodi di guarigione sciamanica. A parte l'ingestione di sostanze non farmaceutiche che alterano la coscienza, sono pochi gli aspetti della pratica tradizionale di guarigione sciamanica che non siano già stati apertamente utilizzati in qualche modo dai medici autorizzati.

 

Il Ruolo della Visione del Mondo nella Relazione Terapeutica

A parte ogni tecnica od intervento specifico, la relazione terapeutica è influenzata dalla somiglianza o divergenza della visione del mondo da parte del medico e del cliente. Krippner (1997) in una serie di saggi sulla guarigione sciamanica discute gli studi di Torrey (1986) sulla pratica di guarigione cross-culturale secondo cui ha concluso che la visione condivisa del mondo è una dei quattro fattori chiave che influenzano il successo dei trattamenti. Krippner prosegue affermando che tradizionalmente "gli sciamani rappresentarono e trasmisero alle loro comunità una visione del mondo univoca e condivisa - un ruolo non possibile nella società pluralista di oggi" (p. 363). Egli osserva che nell'attuale stato eterogeneo della maggior parte delle culture, gli operatori sanitari spesso collaborano con il cliente per giungere assieme alla comprensione dei sintomi del cliente in un modo che consenta il trattamento ed il verificarsi della trasformazione. Se un cliente ha una visione chiara del mondo e coerente con lo sciamanesimo, una rivelazione piena di tatto da parte del terapeuta degli aspetti della sua visione del mondo può migliorare il trattamento grazie ad un sistema condiviso dei significati ed ad un’accresciuta comprensione reciproca nella relazione terapeutica. Questa opportunità avviata dal cliente per stabilire visioni condivise può avvenire apertamente all'inizio della relazione terapeutica o può insorgere spontaneamente in qualsiasi momento nel corso della terapia.

Il cliente tuttavia, può non detenere visioni coerenti con lo sciamanesimo o può non essere aperto sul condividere le sue convinzioni. In questi casi, la considerazione etica riguarda il modo con cui vengono presentante al cliente le prestazioni tradizionali. Un testo famoso di etica afferma: "informare i clienti riguardo al processo di counseling è un requisito etico che è parte del codice etico di tutte le principali professioni di cura per la salute mentale "(Corey, Corey & Callanan, 2003, p. 155). Nella pratica privata, i medici possono dichiarare apertamente nel loro materiale promozionale o negli accordi iniziali messi per iscritto che nella sessione usano metodi di guarigione sciamanica. Quando un cliente ricerca questi servizi, presumibilmente il cliente è aperto a lavorare con questi metodi e presumibilmente il praticante è disposto a sostenere i clienti nel comprendere le basi di ciò che tali metodi possano comportare. In questa disposizione, c'è un consenso informato fin dall'inizio della relazione terapeutica e successivi equivoci sono ridotti al minimo.

Ci sono anche situazioni in cui sarebbe chiaramente non opportuno utilizzare molte delle tecniche di guarigione sciamanica, anche se tali conoscenze teoriche sono alla base delle convinzioni del medico. In un'agenzia od in un contesto istituzionale, un medico dovrebbe lavorare in accordo con le norme di tale ente e dei suoi supervisori o direttori. Quando si lavora con i bambini in qualsiasi ambiente il medico deve rimanere concentrato a non mettere il bambino in mezzo ad un conflitto tra la visione del mondo del medico differente da quella dei genitori. Se le visioni di un paziente adulto non sono del tutto conformi ad un approccio orientato allo sciamanesimo, a seconda dell'ambiente e delle circostanze, il medico può decidere di non avviare una relazione terapeutica con il cliente e fare un rinvio, o il medico può procedere con un diverso approccio terapeutico. Data la natura nuova o sperimentale della psicoterapia orientata allo sciamanesimo, sembra prudente per i medici che utilizzano queste tecniche essere ben preparati ed abili in almeno un altro approccio terapeutico più commerciale. Se al cliente viene presentata la possibilità di lavorare con una tecnica derivante dallo sciamanesimo ed egli ha riserve nel procedere così, non è mai opportuno per il medico fare pressione o convincere il cliente a procedere e dovrebbe mettere a disposizione delle tecniche alternative. Come con qualsiasi tipo di intervento, non importa quanto ben consolidato, la scelta e l'autonomia del cliente devono essere sempre rispettate, salvo i casi in cui subentrino con precedenza problemi di sicurezza primaria.

 

Metodologia della Guarigione Sciamanica

Prima di discutere delle tecniche specifiche ci sono certi aspetti strutturali o metodologici della guarigione sciamanica tradizionale che differiscono dagli approcci della guarigione psicoterapeutica che danno luogo a questioni di tipo etico. Come nei metodi tipo l'ipnosi, la EMDR e la respirazione olotropica, la guarigione sciamanica a volte comporta l'induzione intenzionale a stati alternati di coscienza da parte del cliente. Tuttavia, a differenza di quasi ogni altro approccio della psicoterapia, i guaritori sciamanici stessi possono entrare in stati alternati di coscienza durante la sessione di guarigione. Come accennato in precedenza, l'ingresso del praticante sciamanico in stati alternati di coscienza è relazionata al lavorare in collaborazione con gli spiriti alleati non-fisici ed al compiere cambiamenti sui livelli di energia sottile. La capacità di elaborare le informazioni e di agire su più livelli di realtà o di significato allo stesso tempo è tipico della formazione di uno sciamano, e si suppone che lo sciamano o la sciamana mantenga il controllo nella sessione e la chiarezza nelle interazioni anche mentre si lavora in stati alternati di coscienza. Una volta che sia stato ottenuto il consenso consapevole il praticante sciamanico rimane empaticamente in sintonia con il cliente e nella comunicazione non vi è alcuna ragione specifica che impedisca al praticante di utilizzare forme di trance leggere, chiudendo temporaneamente gli occhi, muovendosi per la stanza, cantando, suonando il tamburo, od altrimenti entrando in uno stato di consapevolezza favorevole a facilitare il lavoro di guarigione sciamanica.

Ci sono, tuttavia, ulteriori precauzioni di cui ogni medico dovrebbe venire a conoscenza durante il corso di formazione per utilizzare gli stati alternati di coscienza per scopi curativi. Il lavoro di Kylea Taylor (1995) “The Ethics of Caring” propone linee guida etiche chiare e coerenti per gli operatori di salute mentale e gli altri operatori sanitari che utilizzano stati alternati di coscienza. Taylor, una terapeuta del matrimonio e della famiglia con oltre 30 anni di esperienza clinica, basa il suo modello etico in parte sulla mappa asiatica dei principali chakra o centri di energia sottile che risiedono nel corpo umano ed in parte su una miscela cross-culturale di tradizioni di guarigione che utilizzano stati alternati di coscienza, oltre alla psicoterapia. Dedica anche ampio spazio alle pratiche di guarigione sciamanica contemporanea  ed elenca numerose tecniche sciamaniche che utilizzano stati alternati di coscienza. Queste pratiche includono il lavoro con il sogno, la terapia bioenergetica, l'immaginazione guidata, la meditazione e la preghiera, l'ipnosi, il suonare il tamburo, il canto e le cantilene, la capanna sudatoria, il recupero dell'anima, l'ingestione di piante sacre, il digiuno e la richiesta di visioni (p. 26). Gli altri metodi per indurre gli stati alternati di coscienza che Taylor cita, che sono attualmente usati nella psicoterapia, includono i lavori con la respirazione, le tecniche orientate al processo, la terapia del movimento e dell'arte, la musicoterapia ed EMDR. Le pratiche di guarigione sciamanica possono essere intese come parte di una tendenza più ampia in psicoterapia a coinvolgere una varietà di stati di coscienza nel processo di guarigione. A rischio di banalizzare la diversità che esiste all'interno degli stati alternati di coscienza, l'etica del praticante sciamanico che regola l'induzione di tali stati in sedute di psicoterapia può essere utilmente contestualizzata nel campo emergente dell'etica direttamente attinente agli stati alternati di coscienza. Come accennato in precedenza, i guaritori sciamanici richiedono regolarmente l'accesso a conoscenze speciali od altrimenti non disponibili. Ciò pone ulteriori domande etiche non affrontate dal lavoro di Taylor. Questo aspetto della metodologia sciamanica allinea naturalmente i praticanti con chiaroveggenti, sensitivi, intuitivi, medium, canalizzatori e quelli con qualsiasi forma di percezione extrasensoriale (ESP). Nelle parole di uno sciamano contemporaneo Dei Buryat della Mongolia, "Ciò che gli occidentali chiamano telepatia o abilità psichica è semplicemente il talento di percepire le cose utilizzando le capacità degli spiriti che abitano gli esseri umani" (Sarangerel, 2000, 50 p.). Ci sono operatori autorizzati per la salute mentale che descrivono il loro lavoro come psichico o chiaroveggente e che lavorano anche con il campo bioenergetico umano o corpo di energia sottile, ma non capiscono di essere loro stessi dei praticanti sciamanici (Pranic Healing, 2003). Linee guida etiche sono state articolate per entrambi sia i consulenti psichici (Jordan, 1999) sia i guaritori sciamanici (Knowlton e Rysdyk, 2001), e riguardo alle questioni di accesso a speciali conoscenze, le considerazioni etiche sono verosimilmente molto simili. In comune a questi vari codici di etica c'è il monito ai medici di riconoscere i propri limiti, di rispettare la scelta e l'autonomia del cliente e di comunicargli ciò che pensano di percepire con una modalità che sia quella evidentemente migliore possibile per il cliente.

Presupponendo che si sia in grado di accedere ad una conoscenza speciale con accuratezza e di farne un uso opportuno secondo un discernimento clinico nel momento in cui si utilizza tale conoscenza, c'è ancora una domanda etica fondamentale che rimane. Quando, se mai, sia invasivo od inopportuno ricercare una conoscenza speciale in nome di un cliente? Alcuni di coloro che affermano di avere tale accesso riportano l'apprendimento di una chiusura temporanea delle vie percettive necessarie per evitare di ricevere informazioni quando non avrebbero potuto essere utilizzate o quando non fosse stato espressamente richiesto da un cliente (personal conversation, Jennifer Wilson, 11 Novembre 2005). Per riformulare la domanda, per coloro che hanno un certo grado di scelta sull'accedere o no ad una conoscenza speciale, è necessaria un'esplicita richiesta da parte del cliente prima che si richieda l'accesso? Costituisce una richiesta il fatto che un cliente entri in una relazione terapeutica? Questa è una domanda complessa e mette in evidenza la complessità del consenso consapevole per gli individui che dichiarano di accedere a tali informazioni. Il percorso di minor complicazione etica sembra essere una combinazione di consigli, dalla chiusura intenzionale dei canali intuitivi per le sessioni in cui non venga dato il permesso sotto forma di domanda, all'aggiunta di queste cose nel consenso consapevole all'inizio della relazione terapeutica, se si vogliono mettere a disposizione tali servizi. E quantomeno, tutte le informazioni ottenute attraverso dei raffinati canali intuitivi od il contatto con gli spiriti devono essere sempre misurate rispetto a quello che in modo evidente è il bene più alto possibile per il cliente.

Indipendentemente dal fatto che la fonte sia intesa come spiriti, Dio, o un'innata facoltà intuitiva, questa domanda sull'accesso a conoscenze particolari evidenzia anche la sfida di discernere tra intuizione e conoscenza altrimenti non disponibile. Mentre alcune intuizioni mediche possono essere una miscela di intuizione e percezione astuta, l'altra riguarda le conoscenze specifiche che sono facilmente distinguibili dalla semplice intuizione intellettuale od emotiva. Ad esempio, uno sciamano tradizionale durante una sessione può informare un cliente che lui o lei potrebbe avere una malattia fisica in una parte specifica del corpo e farebbe bene a richiedere degli esami medici. Un medium od un chiaroveggente possono fornire informazioni dettagliate identificative e facilitare la comunicazione personale con un parente dell'uomo deceduto o vivente. La letteratura sciamanica e psichica è piena di esempi che pretendono di confermare la capacità dei praticanti di accedere ad informazioni altrimenti non disponibili.

Questo evidenzia il fatto che mentre gli sciamani, i medium ed i veggenti spesso lavorano in collaborazione con altri guaritori ed operatori sanitari, tradizionalmente il loro campo di pratica si estende oltre a quello di uno psicoterapeuta. Come stabiliscono Knowlton e Rysdyk (2001) nel loro codice etico, "I praticanti sciamani sono responsabili per rimanere vigili e per tentare di moderare le pressioni istituzionali ed / o politiche in conflitto con gli standard della loro professione" (Sezione I. b). Sempre parlando di questa tensione, Sandra Ingerman insegnante di sciamanesimo e medico scrive "la mia preoccupazione è che l'anima dello sciamanesimo vada a perdersi per come viene integrato in così tanti altri sistemi. La potenza del lavoro di guarigione sta diventando diluita. Anche quella che è la pratica dello sciamanismo è stata modificata per adeguarsi a come si pubblicizzano gli operatori"(2005, online discussion). La metodologia nello sciamanesimo che si basa sulla capacità di un praticante nell'accedere alla conoscenza specifica attraverso il rapporto con gli esseri non-fisici è in genere definita come intrinseca allo sciamanesimo. Come la guarigione sciamanica sia in grado di adattarsi ai parametri in evoluzione della professione della salute mentale pur mantenendo l'integrità dal proprio lato è una questione che viene vissuta da tutti i guaritori sciamanici che attualmente praticano la loro arte sotto una licenza medica.

 

Tecniche ed Interventi Sciamanici

In questa sezione finale vengono esaminate le tecniche specifiche e gli interventi riscontrati nelle tradizioni di guarigione sciamanica in base alla loro compatibilità con la pratica della psicoterapia etica.  Vengono proposte tre macro categorie che sono gruppi di tecniche, quelle che sono già consolidate in qualche forma di psicoterapia, quelle potenzialmente realizzabili, ma non ancora ampiamente accettate od adattate alla psicoterapia, e quelle attualmente incompatibili od altamente problematiche in un ambiente di psicoterapia. Quando si incentra l'attenzione unicamente sulla tecnica c'è un assunto per il quale qualsiasi tecnica debba essere impiegata secondo un quadro clinico razionale e coerente al trattamento e che qualsiasi tecnica non oscuri il fondamento del legame empatico, il rispetto reciproco e l'interesse genuino nel rapporto di guarigione.

Il primo gruppo di tecniche comprende quelle che sono già stati ampiamente utilizzate o che non rischiano di porre sfide etiche. Queste includono l'educare i clienti sull'impatto psicologico del loro ambiente fisico, l'incoraggiamento ad essere coscienti del proprio rapporto con il mondo naturale ed il sostegno nel ristabilire relazioni con la più grande rete di coscienza nella quale vivono ogni giorno. Questa componente educativa può anche includere la condivisione di istruzioni per la meditazione, la preghiera, il lavorare con l'intento, la visualizzazione guidata, od anche i viaggi sciamanici, tutto con l'intenzione di dare più forza ai clienti affinché abbiano più equilibrio psicologico, una maggiore capacità di regolare il proprio stato di coscienza e vadano nella direzione della percezione di interconnessione. Allo stesso modo, praticamente tutte le forme di terapia di arti espressive sono altrettanto rispettate nelle tradizioni sciamaniche come modi potenti per impegnare i sensi fisici ed i livelli simbolici e trans-personali della realtà. Queste includono le arti visive e 3- D, le danza e le terapie di musica, la poesia e la narrazione, la terapia logopedica, lo psicodramma ed altre arti performative. Un altro assunto ampiamente condiviso sia nei metodi di psicoterapie profonde, sia di guarigione sciamanica è che l'onorare ed il lavorare attivamente con i sogni possa evocare potenti energie di guarigione e materiale simbolico od inconscio per alimentare il processo di maturazione psicologica.

Ci sono altre tecniche non necessariamente insegnate od ampiamente utilizzate in psicoterapia in questo momento, ma che potrebbero essere facilmente integrate e sono altamente benefiche secondo la prospettiva sciamanica. Un intervento semplice è quello di pregare, in qualsiasi modo uno sia abituato a farlo, in silenzio o fuori da una sessione, per il benessere dei propri clienti. Sminuire i potenziali vantaggi di tale pratica è come sminuire alcuni dei presupposti fondamentali della visione del mondo tradizionale. I guaritori sciamani che lavorano come psicoterapeuti si trovano anche in una posizione ideale per riconoscere i riti di passaggio, aderendo con la comprensione dello sviluppo umano e per sostenere i clienti nel riconoscere la propria progressione attraverso le varie fasi della vita. Più in generale, i praticanti sciamani conoscono bene l'arte di celebrare una cerimonia e possono supportare i loro clienti nella progettazione di semplici rituali culturalmente appropriati per lavorare creativamente sulla crudezza e sull'incertezza della vita così per come si presenta nella psicoterapia.

Il secondo raggruppamento provvisorio di tecniche è costituito da quelle che possono essere adattabili all'impostazione terapeutica ma che possono richiedere una modifica, specifiche circostanze od consenso consapevole in modo molto chiaro per essere difendibili come psicoterapia. In questa categoria c'è la diversità delle tecniche che comportano che il praticante intervenga esplicitamente a livello del corpo di energia sottile del cliente. Questo comprende la rimozione di intrusioni energetiche, spesso definita come estrazione ed il ripristino di energie positive, compreso il recupero dell'anima ed il lavoro energetico più in generale. Con queste tecniche, con semplici modifiche che le allineino alle credenze del cliente, si può ridurre notevolmente ogni possibile difficoltà da parte del praticante senza compromettere l'efficacia delle tecniche stesse. Ad esempio, uno sciamano tradizionale tipicamente fa uso di molti differenti strumenti cerimoniali come tamburi, ventagli di piume, piante medicinali bruciate per ottenere un fumo purificante, cristalli, candele, strumenti divinatori, canti sacri, liquidi benedetti, ecc. A meno che non ci sia un'esplicita comprensione fin dall'inizio della relazione terapeutica sull'orientamento clinico che sarà poi utilizzato, gli psicoterapeuti orientati allo sciamanesimo possono avere bisogno di esplorare metodi alternativi che si relazionano meno agli strumenti tradizionali, ma con cui possono comunque ottenere risultati simili.

Molte tecniche tradizionali evidenziano che lo sciamano non debba necessariamente responsabilizzare il cliente a livello psicologico così come può fare uno psicoterapeuta. In questo senso, lo sciamano a volte è più simile ad un dentista od ad un medico. Così come i pazienti in uno studio da dentista non si pretende che siano partecipanti attivi nella loro cura dentale od esplorino le loro emozioni riguardo ai canali delle loro radici, così sono gli sciamani tradizionali spesso percepiti come esperti che dirigono interamente la sessione di guarigione. Le tecniche che riflettono questo atteggiamento tradizionale comprendono non solo quelle che agiscono in un modo diretto sul corpo di energia sottile del cliente, ma anche casi in cui lo sciamano è disposto ad accedere a conoscenze presumibilmente non disponibili al cliente. Queste tecniche includono il fare un viaggio sciamanico per conto del cliente, il fare un lavoro psichico o medianico, usare metodi divinatori ogni volta che uno pretende di ricevere informazioni per il cliente da spiriti alleati od altre guide non-fisiche. Altri interventi che contribuiscono ad una percezione dello sciamano come esperto in un modo che possa essere incongruente con l'enfasi sul potere personale della psicoterapia includono l'uso della preghiera di intercessione, canzoni di guarigione ed altre azioni rituali esplicitamente eseguiti a beneficio del cliente. Ancora una volta, molte di queste tecniche tradizionali possono essere soggette a modifiche in un modo che possa anche favorire la responsabilizzazione psicologica del cliente. Alcune tradizioni sciamaniche di guarigione utilizzano il contatto fisico così come il posizionamento del corpo e possono, per esempio, richiedere che il cliente stia comodamente sdraiato a terra con gli occhi chiusi durante una parte della sessione. Simile ad altre discussioni in psicoterapia riguardo al ricorso al contatto fisico, alcune espressioni sono chiaramente accettabili ed altre sono chiaramente inaccettabili e molte di queste questioni sono impossibili da addurre se rimosse dal contesto. Questo autore ha sperimentato sessioni di guarigione con sciamani contemporanei, alcuni non hanno previsto nessun contatto fisico, altri hanno usato contatti puntuali sulla testa, sulle mani e sul torace ed altri hanno richiesto di stare su un lettino da massaggio parzialmente svestiti ed hanno lavorato con ampi tocchi non sessuali. Gli psicoterapeuti orientati allo sciamanesimo applicano le stesse linee guida etiche e di discernimento clinico dei loro colleghi, l'uso di tocchi fisici tra gli psicoterapeuti orientati allo sciamanesimo è probabile che determini un motivo importante di discussione.

Infine, ci sono alcune tecniche tradizionali che non sono facilmente adattabili alla prassi corrente ed alla cultura della psicoterapia. Alcune delle forme più intense ed evidenti di lavori con il corpo di energia sottile e con gli esseri non-fisici sforza seriamente i limiti dell'attuale definizione di psicoterapia. Ad esempio, sottomettere e rimuovere gli spiriti problematici si sa che è una tra le procedure più difficili anche tra gli sciamani tradizionali. La descrizione di Drake di un processo di de-possessione nel corso di una seduta di psicoterapia ben illustra questo (2003, p. 147). Analogamente, inducendo stati di possessione del tipo desiderato in modo completo od anche parziale, sia tra i clienti che tra i praticanti, conduce rapidamente fuori del campo di applicazione pratica della psicoterapia verso il campo di formazione spirituale o del lavoro cerimoniale più intenso. Inoltre, al di là del campo di applicazione della psicoterapia c'è l'uso di sostanze che alterano la coscienza come le erbe medicinali senza aver praticamente ingerito nulla. Tabacco, alcol, marijuana, peyote, funghi psicoattivi, ayahuasca ed altre medicine naturali vengono tutti utilizzati in varie cerimonie tradizionali di guarigione e nonostante i potenziali benefici, nessuno di questi elementi è coerente con le linee guida legali od etiche in vigore per la psicoterapia. Oltre ad utilizzare tali sostanze per indurre stati alternati di coscienza, gli sciamani sono spesso abili con le piante officinali e le dimensioni fisiche della guarigione, tuttavia, nel contesto dei deferimenti nella psicoterapia orientata allo sciamanesimo, essi devono essere effettuati quando sia richiesto il parere di un medico e quando debbano essere tenute sotto controllo le questioni relative al campo di applicazione. Come indicato nel trattato di Taylor sugli stati alternati di coscienza  (1995), la cerimonia e le pratiche sciamaniche possono funzionare con margini fisici con l'intento della guarigione e della trasformazione.

La cerimonia della capanna sudatoria, per esempio, in genere comporta un'esperienza di calore e di vincolo spaziale che può mettere a disagio od essere addirittura schiacciante. La tradizione sciamanica della Mongolia utilizza occasionalmente il freddo intenso per indurre stati alternati di coscienza per favorire una cerimonia efficace (Sarangerel, 2000). La tradizionale cerimonia per la richiesta della visione di solito richiede più giorni di digiuno da cibo ed a volte anche dall'acqua e la sempre più popolare danza del sole dei popoli delle pianure del Nord America unisce l'intensità del digiuno da cibo ed acqua con il piercing fisico e le cosiddette offerte di carne. Gli insegnanti di sciamanesimo spesso prevedono per i loro studenti delle prove iniziatiche pericolose. Drake (2003) riporta che gli era stato richiesto dal suo insegnante uno sciamano malese di nuotare in acque infestate dai coccodrilli. Villoldo (2000) scrive del suo maestro peruviano che gli aveva chiesto di immergersi in acque ghiacciate. Qualsiasi processo che si basa molto sul forzare i propri limiti fisici, passare del tempo con grandi predatori, o rischiare la morte per effetto curativo è ovviamente al di fuori dell'attuale campo di applicazione della pratica per gli psicoterapeuti.

 

Conclusione

In conclusione, ci sono grandi aree sia di compatibilità sia di divergenza tra i metodi di guarigione sciamanica e le attuali pratiche di psicoterapia. Queste somiglianze e differenze esistono sia a livello teorico che a livello di applicazione di questi due approcci alla malattia psicologica ed alla guarigione. Gli sforzi per sviluppare una base teorica per una psicoterapia orientata allo sciamanesimo rivelano che l'enfasi posta nello sciamanesimo sull'energia sottile e sui rapporti reciproci con gli esseri non umani e non-fisici sono due delle aree di maggior tensione con l'attuale cultura della psicologia. Entrambe queste aree di differenza sono affrontate da altri nel campo della psicologia oltre a quelli interessati a metodi di guarigione sciamanica, ed un'emergente psicoterapia orientata allo sciamanesimo può fare bene nell'individuare un terreno comune e collaborare con questi movimenti correlati.

Dal momento che l'interesse verso lo sciamanesimo è in aumento, i metodi tradizionali di guarigione sciamanica sono sempre più utilizzati nel contesto sia della psicoterapia individuale che di quella di gruppo. Oltre a presentare delle sfide culturali e normative al settore della psicologia, questo può essere una fonte di conflitto per i praticanti sciamanici e le tradizioni che loro rappresentano nel momento in cui si devono confrontare con le pressioni ad adattare le tradizioni di guarigione per conformarsi alla cultura ed alle norme della psicoterapia. Anche per coloro che non vogliono i metodi tradizionali di guarigione, ci sono ancora alcune tecniche che possono essere utilizzate senza controversie ed altre che richiedono al massimo una piccola modifica. Dal momento che viene ulteriormente sviluppato un fondamento teorico con riferimenti sciamanici e saggezza psicologica nella pratica clinica, la gamma di tecniche che sono ammissibili può espandersi. Inoltre, seguendo l'esempio di molti psicoterapeuti che sono anche sciamani in modo molto evidente, un uso appropriato del consenso consapevole può consentire ai praticanti sciamani di integrare gradualmente molte delle tecniche tradizionali nella loro pratica clinica.

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