Etica e Integrità nella pratica sciamanica – di Luciano Silva
Principi etici e di integrità nella guarigione sciamanica
21/10/2014
Principi di etica e di integrità condivisi da una molteplicità di praticanti esperti e facilitatori a livello internazionale con alcune integrazioni di Luciano Silva. Si ringrazia il Dr. Steve Serr della Society for Shamanic Practitioners per il contributo sostanziale fornito a questo progetto e nell'elaborazione di questi principi.

Premessa
Negli ultimi decenni si assiste a un risorgere dell’interesse per lo sciamanesimo, e alcuni studiosi e praticanti esperti si sono trovati di fronte all’importanza dell’etica e dell’integrità della propria condotta riguardo al loro campo di azione. Per tale motivo su tale argomento si è molto discusso tra la comunità dei praticanti all’interno dei vari forum di discussione internazionali, in particolare all’interno della Foundation for Shamanic Studies e della Society for Shamanic Practitioners americane. In quest’ultima società, tale argomento ha avuto una serie di confronti e dibattiti che hanno interessato diversi facilitatori e praticanti di sciamanesimo esperti provenienti da vari paesi al mondo, e si è lavorato per condividere e produrre un elenco di aspetti e principi di carattere etico e comportamentale che dovrebbero essere adottati da tutti i praticanti di sciamanesimo che si pongono in una relazione di auto verso un cliente.
Ho condiviso il frutto di questo lavoro con il Dr. Steve Serr, coordinatore di questo progetto all’interno della Society for Shamanic Practitioners, e cogliendo il suo invito ad integrare o espandere il risultato di questo lavoro ho integrato i principi etici che ne sono derivati con ulteriori contributi a mio giudizio necessari, soprattutto in funzione del nostro contesto legislativo nazionale in tema di discipline olistiche nel quale come operatori sciamanici ci troviamo ad operare.
Le domande fondamentali che ci si è posti sono state: Che cos’è l’integrità sciamanica? Che cos’è etico nella pratica sciamanica?
La pratica sciamanica comporta situazioni dove le persone chiedono un aiuto. Naturalmente, siamo in tempi ove esse sono più vulnerabili. E’ facile mentre si lavora con lo sciamanesimo – così come in altre forme di terapia di aiuto – che possano nascere situazioni eticamente critiche. A differenza di altre discipline olistiche, per il praticante sciamano la domanda cruciale in tema di etica, ovvero a chi e per che cosa occorre chiedere il permesso per poter agire, non riguarda solo il cliente o in generale il fruitore del servizio proposto, ma include anche le sue componenti spirituali e, in senso più vasto, gli spiriti che potrebbero essere coinvolti nell’esercizio della sua attività.
Per aiutare a gestirle, i professionisti dedicati a discipline di aiuto come counselor, psicologi, medici, addetti ai servizi sociali e infermiere, sono solo alcuni delle professioni che hanno adottato codici etici e di integrità deontologica per aiutare a sostenere e proteggere la loro pratica lavorativa. Dato il risorgere della pratica sciamanica all’interno delle discipline olistiche dedicate al benessere delle persone e della comunità, si è reso necessario all’interno della comunità internazionale dei praticanti sciamanici di elaborare dei principi etici e di integrità che potessero fornire una linea guida e un riferimento nello svolgimento della propria attività nella relazione di aiuto verso i clienti.
Questo elenco non ha la pretesa di essere né esaustivo né conclusivo, non ha passato un esame attento da parte di una moltitudine di sciamani sparsi in giro per il globo dai quali si è raccolto un feedback, si sono apportate le opportune correzioni, e poi si è proceduto ad elaborarlo. E’ comunque un elenco di riferimento, frutto di un gruppo di lavoro composto da facilitatori americani e europei, che vuole essere solo uno stimolo per ciascun praticante per verificare la propria condotta e magari suggerire altri aspetti che convolgono temi etici e di integrità che qui non sono stati considerati o sufficientemente esplicitati.
Incoraggio dunque tutti i praticanti a lavorare inizialmente con questo documento e usarlo come strumento di verifica del proprio operato, come base iniziale magari per poi integrarlo o ampliarlo ulteriormente in base alla specificità con cui si esercita la propria relazione di aiuto sciamanico e dunque personalizzandolo in base alle proprie esigenze. Questo “codice etico” non solo è un qualcosa che dà ai nostri clienti un punto di riferimento, ma ci dà la spina dorsale alla quale possiamo appoggiarci con forza tra le confusioni e le sfide che sono peculiari nelle relazioni d’aiuto, soprattutto nell’ambito dello sciamanesimo i cui confini spesso si confondono con pratiche difficilmente classificabili con tutto ciò che solitamente si intende con questa denominazione (esempio, curanderismo, stregoneria, magia, occultismo, ecc..).
Questo elenco è un aiuto che può guidarci nello sviluppo della nostra pratica sciamanica. Forse si approderà un domani a un codice etico univoco e condiviso tra le principali forme tradizionali e moderne nelle quali lo sciamanesimo si esprime. Siamo, dopo tutto, in un periodo notevole di rinascita sciamanica che ci spinge a ripensare e riscrivere la pratica sciamanica per fare un passo in avanti per soddisfare le esigenze dei praticanti attuali e futuri.
Principi di Etica e Integrità nella pratica sciamanica
Come praticante sciamanico, prometto al meglio delle mie possibilità:
1) Di lavorare in sacra alleanza con gli Spiriti.
Uno sciamano non può fare questo o quel lavoro da solo. E’ sempre assieme ai suoi spiriti aiutanti in ogni tipo di pratica di guarigione o divinazione che gli viene richiesta. Questo è essenziale, un umile promemoria per contribuire a contrastare l'impulso di grandiosità e di importanza personale che spesso si nasconde dietro al presunto potere degli sciamani. Questo aiuta anche coloro che cercano un supporto sciamanico affinché non lodano lo sciamano con l’inutile risarcimento sottoforma di elevati pagamenti e regali.
Che cosa significa lavorare in sacra alleanza? Sebbene si lavori in team, ci sono confini e aree cruciali che solo lo sciamano, e non gli spiriti, può efficacemente indirizzare. Siccome lui o lei è un essere umano e non uno spirito, è lo sciamano che può capire e prendere le appropriate decisioni in merito a:
1) i limiti delle capacità umane in generale o per uno specifico cliente
2) le specifiche intenzioni e situazioni al contorno presenti in una particolare guarigione o divinazione
3) decisioni che coinvolgono l’etica umana.
Sebbene sia lo sciamano che gli spiriti possono individualmente porre un veto a ogni azione, è lo sciamano che deve, in aggiunta alle sue specifiche competenze, mantenere la responsabilità su queste tre aree in particolare. Sebbene lo sciamano e i suoi spiriti lavorano in team, sulla base di questa sancita sacra alleanza, è lo sciamano che ha il potere di porre un veto su ogni cosa che lo spirito suggerisce. Naturalmente, un praticante saggio si fa sempre consigliare dai suoi spiriti alleati, in accordo con la sua sacra alleanza, ma a causa del potere di veto di entrambi alla fine è lo sciamano che deve portare il peso della responsabilità ultima nei confronti del cliente per l'attività che ne è derivata dal suo lavoro congiunto con i suoi spiriti. Se ad esempio uno spirito suggerisce una pratica che potrebbe nuocere l’integrità fisica o psicologica del cliente, vale il principio di cui al punto 3 che segue, ovvero lo sciamano deve sempre mirare a raggiungere e preservare l’integrità del cliente per la quale, all’interno della sua relazione di aiuto, egli è responsabile.
2) Ricevere il permesso espresso e il consenso informato di agire dal cliente (o da chi ne fa le veci) o dal fruitore del servizio sciamanico e agire solo nel soddisfacimento di quanto richiesto.
Permesso significa il consenso informato ed espresso da parte del cliente a ricevere una guarigione o divinazione sciamanica da una specifica persona o gruppo che si presta a questo servizio – incluso il consenso al trattamento dei dati personali del cliente. Tale permesso si applica anche in caso di lavoro a distanza, con animali, con persone direttamente o indirettamente coinvolte con il cliente (es. parenti, amici, conoscenti, partner). Tale permesso include anche il permesso degli spiriti laddove necessario (es. catastrofe naturale, lavoro nel recupero dell’anima o come psicopompo).
Procedere sciamanicamente nella guarigione senza il consenso non è etico e conduce la pratica verso la stregoneria (qui intesa come pratica occulta finalizzata ad agire e condizionare una persona, nel bene o nel male, a sua totale insaputa). Non è etico perché ciascuna persona deve avere il diritto e la responsabilità di decidere cosa fare della propria anima. Se non si riceve un chiaro permesso a procedere, non procedere finché non lo si riceve espressamente. Una volta ricevuto, allora si può lavorare in stretto rapporto con i propri spiriti aiutanti, restando nei parametri e nei confini di ciò che è stato richiesto dal cliente.
3) Riconoscere l’interezza inerente a ciascuna persona, gruppo o circostanza che viene in richiesta di una guarigione.
Questa è una sintesi del paradigma sciamanico: lo sforzo per restaurare l’integrità. Sia che si tratti di una perdita o separazione del potere di una persona, o di una parte di anima, lo sciamano e gli spiriti lavorano assieme per reintegrare l’interezza del Sé.
4) Onorare qualsiasi forma di dolore si presenti
Ciò che è doloroso per qualcuno può non esserlo per un altro. Quando qualcuno soffre, la sua sofferenza deve essere onorata, rispettata e accettata così com’è. Tutti i sintomi di dolore necessitano di essere accolti come indicazioni che qualcosa non sta andando bene. Il nostro ruolo è di approcciare i nostri spiriti per aiutarci a discernere ciò che il malessere possa essere, e ricevere indicazioni su come procedere verso la sua guarigione
5) Essere consapevoli della parola, del pensiero e dell’azione e del loro impatto sulla costruzione di relazioni e sul mondo circostante, consapevoli dell’interconnessione tra gli esseri umani e non e tra le cose.
Il semplice fatto che qualcuno è pratico e capace di lavorare con gli spiriti aiutanti nel portare
Il semplice fatto che qualcuno è pratico e capace di lavorare con gli spiriti aiutanti nel portare guarigione e conoscenza, non significa che lui o lei può ignorare la sensibilità di coloro che chiedono aiuto. L’unica via sostenibile dagli sciamani è quella che include una forte relazione con il mondo spirituale e anche con gli altri esseri umani. Le parole hanno effetto sugli altri e i pensieri sulle azioni, così gli sciamani devono essere consapevoli di tutto questo e del loro effetto sul mondo in qualche modo.
Se si agisce per un cliente, per la guarigione di un luogo naturale, con il tempo atmosferico, occorre tener conto dell’effetto che ogni azione provoca in tutto ciò che è in relazione con il soggetto della nostra azione. Ciò che è buono per una persona o per noi potrebbe non esserlo per qualcun altro o qualcos’altro che è in relazione con questa persona o con noi.
6) Rispettare i clienti e i colleghi, anche nelle differenze
Questo è un atteggiamento verso clienti e colleghi di rispetto incondizionato che lascia la porta aperta per un buon lavoro e un buono spirito do cooperazione nelle diverse specificità e specializzazioni. Rispettare l’approccio di ciascuno e l’operato di altri professionisti è fondamentale da un punto di vista deontologico.
7) Lavorare con compassione e assenza di giudizio.
'Il Giudizio' riporta alla presenza delle opinioni personali del praticante. Qualora sia necessaria una valutazione imparziale, le opinioni personali spengono ogni speranza di neutralità da cui deriva una corretta valutazione.
Quando si arriva alla pratica sciamanica, le idee personali, le aspettative, le speranze, le opinioni, i sentimenti, sono ancora più dannosi, perché sono proprio ciò che ostruisce la possibilità di accedere in modo chiaro alla saggezza e alla capacità di guarigione degli spiriti.
Lo sciamano deve mantenersi come un “osso cavo” attraverso il quale mantengono la speranza di accedere a specifiche informazioni o contribuendo a catalizzare il tipo di guarigione per le quali sono specificamente addestrati. Compassione, d'altra parte, è un atteggiamento di comprensione, consapevolezza, e servizio sincero.
8) Mettere da parte i propri interessi e preoccupazioni personali così da focalizzare i propri sforzi sul benessere del cliente.
Gli interessi e le preoccupazioni personali costituiscono un impedimento alla relazione di aiuto. Non c'è astuzia, manipolazione, o 'che cosa c’è per me?' in uno sciamano che mantiene l'integrità etica. Tuttavia, gli sciamani sono anch’esse persone umane, ma a differenza di funzionari governativi, uomini o donne d'affari, polizia, commercialisti e rappresentanti di ogni altro campo professionale, gli sciamani tradizionali sono pregiudizievolmente noti per il loro approccio di lavoro senza un codice etico e di integrità. Ecco la necessità, tra la comunità di sciamani praticanti, soprattutto se operanti al di fuori di un contesto nativo e indigeno nel rispetto delle normative vigenti localmente, di adottare un codice etico comportamentale.
9) Adoperarsi al meglio delle proprie possibilità e non nuocere
Se non puoi fare di meglio, almeno, non fare danni. Tuttavia, “far meglio” per uno sciamano è lo stimolo per fare del proprio meglio. La forza passionale dell'intenzione del praticante di avere successo è uno dei fattori chiave che effettivamente conduce il praticante al successo.
10) Non tenere mai una cattiva condotta sessuale abusando della fiducia e del benestare del cliente.
E’ facile e naturale per un cliente esprimere il proprio apprezzamento per il buon lavoro svolto. Lo sciamano, cosi come altre figure pubbliche, possono diventare rispettati, onorati, e meritevoli di fiducia…talvolta amati. Allora è probabile che qualche cliente possa esprimere il suo apprezzamento offrendo allo sciamano in cambio della sua prestazione molto denaro, sesso, o regali da parte sua o della famiglia, magari troppo ansiosi a dimostrare il loro affetto e gratitudine per quello che 'vedono’ come effetto del lavoro dello sciamano.
Naturalmente ciò che molti osservatori non vedono è che sono di fatto gli spiriti che fanno il lavoro e lo sciamano è solo l’interlocutore tra loro e il cliente. Tuttavia, i clienti non sono sempre ben informati e consapevoli che lo sciamano svolge solo un ruolo secondario, sono un canale di trasmissione del potere di guarigione o di divinazione che viene dagli spiriti.
Inoltre, i clienti possono travalicare facilmente i confini tra lo sciamano come professionista, e lo sciamano visto come un potenziale amico, amante, socio, ecc. Spetta allo sciamano come professionista di mantenere sempre tali limiti, soprattutto quando il cliente non riesce a farlo. Solo in questo modo il praticante manterrà la fiducia del pubblico e il rispetto.
11) Garantire il diritto alla privacy e alla confidenzialità del cliente
Lo sciamano può trattare con argomenti di natura intima e sensibile. Al fine di raccogliere e conservare la fiducia del cliente, un cliente deve sempre sapere che le sue preoccupazioni saranno mantenute private e ritenuto sacre da parte del praticante sciamano. La sola eccezione a questo è quando un cliente si trova realmente in una situazione di pericolo per sé o per gli altri, nel qual caso devono essere contattate le autorità competenti professionalmente e legalmente incaricate.
12) Essere onesti con i clienti e gli altri professionisti e veritieri quando ci si presenta personalmente, nelle pubbliche relazioni e nella pubblicità.
L’onestà è sempre la via migliore per ottenere e mantenere il rispetto e la fiducia in una comunità. Senza onestà, è impossibile mantenere la propria integrità.
13) Richiedere un contributo equo e adeguato per il proprio lavoro svolto
Il tempo e la preparazione di un facilitatore sciamanico deve essere onorata e rispettata. D’altro canto, la preparazione di uno sciamano non da il diritto di abusare delle persone bisognose.
Quanta influenza è stata storicamente attribuita al potere degli sciamani! Questo ha permesso ad alcuni di loro di abusare di questo potere attribuito chiedendo il risarcimento per i loro servizi di guarigione o divinazione prestati tramite esorbitanti somme di denaro. Purtroppo anche i facilitatori sciamani hanno occasionalmente messo avidità al di sopra di un ragionevole compenso facendo pagare molto di più di quanto fosse giusto e appropriato.
La determinazione di una tariffa o di un contributo appropriato per un servizio sciamanico è una questione di bilanciamento tra compassione ed equità. In realtà, molti terapeuti sono molto disposti a lavorare sotto-costo pur di accaparrare il cliente. Le società che si sono costituite per proporre una qualche forma di relazione d’aiuto o terapia possono effettivamente approfittare dei dipendenti facendo leva sul lavoro compassionevole da essi svolto pagandoli di meno!
Il praticante sciamano sta eseguendo una funzione preziosa per la quale ha trascorso molti anni impegnativi di formazione e di esperienza necessari per acquisire le tecniche e le attitudini adeguate alla sua funzione e merita di essere ricompensato adeguatamente. Guardatevi intorno, valutare le vostre capacità, valutare l'economia della vostra zona (ricchezza vs difficoltà) e determinate la tariffa equa per i vostri servizi.
14) Mantenere il proprio equilibrio nella vita e nella propria persona al meglio delle proprie capacità e cercare assistenza quando necessario.
E’ molto semplice per i terapeuti seguire la propria passione che mettono nell’aiutare gli altri, anche talvolta a detrimento della propria cura. Occorre ricordare che la forza della propria capacità di prendersi cura degli altri è direttamente influenzato dal saldo nella propria vita personale. Cosa conduce a una vita equilibrata? Che cosa rende una persona vitale e fiorente? Stiamo incoraggiando tutto questo agli altri ma non dovremmo applicare questo soprattutto a noi stessi?
15) Consultarsi con colleghi o professionisti più esperti quando si è in difficoltà su un particolare tema o su aspetti di natura etica e comportamentale
Questo è una maniera semplice per mantenere la pratica migliore in ogni professione. Spetta a ogni professionista cercare di consultarsi tra pari nei casi in cui non si veda alcuna soluzione per quanto riguarda l'approccio migliore o qualsiasi altro aspetto sul quale non si è sicuri di avere una risposta. Tutti i professionisti, e cosi anche i praticanti sciamani, creano dei network tra associati per restare in contatto e condividere esperienze o chiedere un parere. Contattate i vostri colleghi, i vostri insegnanti, o altri professionisti che reputate più esperti per chiedere una consulenza con confidenza e fiducia. In questo modo guadagnate di sicuro un'altra prospettiva sul vostro lavoro, o sentite altre esperienze, e vi conduce verso una ragionevole sicurezza che vi necessita per procedere.

Note:
- Tale elenco, lungi dalla pretesa di essere esaustivo, può costituire una base di partenza per tutti coloro che lavorano con lo sciamanesimo o integrano lo sciamanesimo nella propria disciplina in una relazione d’aiuto. L’invito è di prenderlo come base di riferimento e applicarlo in base al proprio contesto locale nel quale si opera e alla tipologia di clienti, umani e non, con i quali si intrattiene un rapporto terapeutico.
- Ricordiamo che anche in questo contributo parlando di guarigione sciamanica ci riferiamo agli aspetti spirituali della malattia e che un trattamento di tipo sciamanico non sostituisce alcun tipo di trattamento medico, farmaceutico o psicologico tradizionale. I termini “guarigione”, “terapia”, “malattia” non sono da intendersi a livello medico o psicologico, ma solo ed esclusivamente energetico e spirituale.
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